domenica 7 agosto 2011

auguri principessa


Mia figlia nacque a termine, alla fine delle canoniche quaranta settimane.
A dire il vero, già in utero risultava piccola per l'età gestazionale, ma ci dissero che forse era stato sbagliato il computo del concepimento, che magari c'erano quei 10-15 giorni in meno che giustificavano lo scarto dalle dimensioni previste. Ci rassicurarono, tutto era in ordine e la bambina sarebbe nata senza problemi.
A mia moglie si ruppero le acque il 7 agosto 2007, verso le nove di mattina, ma senza doglie. Andammo in ospedale senza troppa fretta, la ricoverarono verso le 12 (era stata una mattinata terribile, tra minacce d'aborto, una donna incinta picchiata dal marito, con lesioni interne, cesarei d'urgenza e altro ancora). Comunque, in due ore e passa di attesa, nessuno le offrì una sedia.
I medici dissero che si trattava di aspettare le doglie, e casomai indurle, ma che ad ogni modo ci sarebbe voluto un po'. Io tornai a casa a mangiare e ci demmo appuntamento per le 18, orario di visita.
Alle 17,45 mia moglie mi telefona e mi dice che stanno per farle un cesareo. Mi precipito all'ospedale: mi spiega che le avevano fatto un paio di tracciati, il battito era sempre più debole, bisognava operare d'urgenza.
Elena nacque alle 19 e 39; pesava 1 chilo e 900. Senescenza precoce della placenta, ci dissero. In pratica, la placenta aveva smesso di funzionare e la bambina non aveva più ricevuto nutrimento. Aveva braccia e gambine sottili come stecchi, un capoccione quasi spropositato. Per fortuna era sana, si riprese subito, respirava bene, i parametri erano a posto.
Me la lasciarono per dieci minuti, mentre i medici si occupavano di mia moglie. La pelle era di un grigio bluastro, il cuore batteva talmente forte che sembrava volesse schiantare la cassa toracica, le mani annaspavano verso il vuoto.
Fu un colpo di fulmine. Amore a prima vista.
Stette cinque o sei giorni in incubatrice, in una sala simile a un'acquario, dove si sentivano solo i ronzii delle macchine e i pianti dei bambini prematuri, simili a belati o a miagolii. Poi un'altra settimana in osservazione, e infine la riportammo a casa.
Oggi è una bambina sanissima, alta, robusta, con una cascata di boccoli biondi e due occhioni verdi, identici a quelli della mamma, tranne un lieve sospetto di malinconia, di probabile origine paterna. La fossa ovale pervia si è richiusa da sola, la lieve asimmetria dei lobi cerebrali e una leggera splenomegalia non si sono rivelati preoccupanti. Le è rimasto un buchino alla base del collo, una tasca branchiale non perfettamente chiusa, che prima o poi dovrà operarsi.
Oggi Elena compie quattro anni, e al suo papà il colpo di fulmine non è ancora passato.

3 commenti:

Daniele Barbieri ha detto...

In verità il colpo di fulmine per i figli, e le figlie in particolare, non finisce mai...

amanda ha detto...

Buon compleanno principessa Eli: una leonessa, anche piccola piccola non poteva che promettere bene

eva ha detto...

che piacere vederla. auguri !