Presumo che tutti i venticinque lettori di questo blog vivano ormai nell'ansiosa attesa delle mie
recensioni in pillole.
Purtroppo, in questi giorni ho a malapena il tempo di star dietro agli impegni di lavoro; quasi tutto quello che leggete sul blog è roba postdadata.
Tanto per stuzzicarvi l'appetito, vi anticipo che, appena avrò un attimo di respiro, vi parlerò di:
Greg & Hermann, ComancheIl western non perdona: o lo sai fare, o no.
Loro lo sanno fare.
Mattotti & Ambrosi, L'homme a la fenêtreUna delle opere più belle di uno dei massimi fumettisti italiani (e mondiali) non è più in catalogo da anni, in Italia. Ho dovuto recuperarla in francese (grazie, Amazon).
Questo la dice lunga sulla situazione paleolitica in cui ancora vive il fumetto, nel nostro belpaese.
Johann Huizinga, L'autunno del MedioevoSì, sarà scientificamente obsoleto. Ma chissenefrega.
Una delle narrazioni storiche (e uso di proposito il termine:
narrazioni) più appassionanti che mi sia mai capitato di leggere.
Omero, OdisseaIl suo primo libro era carino, ma questo secondo è anche meglio.
Antonio Lillo, Viva CatulloAntonio ha un difetto: non dice bugie.
Anche a costo di farsi del male.
Antonio Lillo, Piazza Vittorio EmanueleTutto quello da cui io sono fuggito, e che invece lui riesce a raccontare in un modo che me ne fa venire, mio malgrado, nostalgia.
Daniele Barbieri, La nostra vita e altroLa buona poesia, ormai l'ho capito, si legge solo se i poeti li conosci di persona. Se aspetti le librerie, stai fresco.
Milo De Angelis, Dove eravamo già statiSono settimane che lotto con questo libro.
Per ora sta vincendo lui.
Nicola e Giorgio Pressburger, Storie dell'Ottavo DistrettoIl ghetto ebraico di Budapest, tra l'Olocausto e la rivoluzione del 1956.
Antonio Faeti, La freccia di UlcedaColtissimo, ironico, pungente, divertente, profondo; insomma, geniale.
Si parla di fumetti, ma non solo.
John Dos Passos, Manhattan Transfer
Più che
parlare di New York, questo romanzo vorticoso, polifonico, affollatissimo
è New York.
Richard Adams, La collina dei conigli
Che bello leggere da adulti i classici della letteratura per ragazzi.
11 commenti:
non so a che punto sei della lettura, non ti racconterò nulla per non rovinarti la sorpresa :D ma dato che ho gustato Viva Catullo e mi sono cullata gli occhi con Piazza Vittorio Emanuele ti anticiperò che sono fantastici, attendo conferme e mi permetto di consigliarli agli altri 23lettori (25 meno me a l'autore)
mah, io le lascerei anche così, le migliori recensioni in pillole (e le più divertenti) che mi sia mai capitato di leggere...
grazie per essere presente in ben due di quelle, è davvero una cosa carina :)
ma anche sticassi delle tue recensioni, neanche fossi gregoretti
Autunno del medioevo me lo consigli Sergio, vè?
Medioevo, Seconda guerra mondiale e western sono le mie narrazioni storiche preferite... almeno due ce l'avemo in commune.
Un'ultima cosa.
Dalle recensioni che fai vedo che leggi anche italiani contemporanei.
nel corso di questi anni ho capito che la mia esterofilia era da ridimensionare, non per menare le glorie patriottiche, bensì per motivi di stile e lingua e come sai io di stile sono un fanatico.
Così scopersi che nella tanto parcheggiata italì contemporanea sbocciano dei veri talenti che la clientela del libro ignora completamente pur di comprare le cagate degli ammerigani... il motivo è che "certe" letture sono pesanti, ecc ecc. Invece nulla di più menzognero. Ci sono delle bellissime penne coeve che oltre a scrivere come si deve hanno il giusto occhio per la modernità, anche per il mercato ok, ma non c'è nulla di male se il prodotto esce prezioso, indovinato e forte. Queste linee sotterranee, con pochissima pubblicità, esistono, e il pubblico le ignora appannaggio di una letteratura davvero solo commerciale e televisiva come quella del best seller.
Che ne pensa il nostro recensore pillolaro? :-))
aspetto sempre le tue recensioni con impazienza anche se il mio cumulo di libri da leggere sta ormai assumendo dimensioni bibliche e sta sfuggendo ad ogni controllo
@daniz
Huizinga l'ho trovato una lettura affascinante, anche per il puro valore affabulatorio, al di là del valore prettamente scientifico. Solo in certi capitoli si lancia in polemiche un po' sorpassate, ma io credo sempre nel diritto del lettore a saltare quel che non gli garba.
Quanto agli italiani, io leggo al di là di epoche e nazionalità. Se una cosa è bella, è bella, sennò no.
@gianni
scusa se sono un po' tardo, ma non ho capito se è un complimento o una critica.
comunque, mi pare ovvio che queste recensioni sono basate su nessun altro criterio che sui miei personalissimi gusti. e sono da prendere con una buona dose d'ironia.
Condivido sul conoscere i poeti, anche se il "di persona" non è indispensabile. Io non conosco Barbieri, ma so che la casa editrice Campanotto opera delle buone scelte.
Mai provato tu?
Per De Angelis, non mi sono ancora innamorata di nessuna delle sue poesie, anche se ammetto di averne lette poche.
Carla
come ho detto, sto combattendo con de angelis. per ora, alcune cose sue le ho assimilate, altre no.
con campanotto, no, non ho mai provato. anche se sembra il contrario, sono pigro: agisco solo dietro forti spinte.
Dove abiti? Vendo io a spingerti!
^_^
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