Eccomi ancora che ti scrivo
e a te che sei dopo il mare ma molto prima delle ossa
chiedo come misurare per le ombre
e le luci l'angolo corretto: pensaci
eri tu che provvedevi a fare il vuoto
a rendermi doloroso qualunque transito
non lo sapevi ma mi sarebbe bastato un simbolo
una quantità in comune tra il mio passo e il tuo
(
ma quella sera eri nuda e semplicesolo l'aria poteva toccartisiamo entrati usciti ancora entrati senza mai cambiare la disposizionesenza che le tue costole sfiorassero mai la stoffae ogni volta eri più giovane e più lontana)
l'ultima volta finalmente hai usato il mio nome
lo accompagnava qualcosa di troppo simile alla gioia.
Ti ho consegnato solo allora quel che già era tuo.
11 commenti:
stupenda!
troppo buono, come sempre.
ah le donne dei poeti
donne fortunate
almeno sulla carta :)
che bella
Concordo con Amanda, ma dipende anche dai suoi egoismi: le donne spesso lo sono, come sembra esserlo questa che provvedeva a rendere "doloroso qualunque transito" e che adesso è "dopo il mare".
Una splendida terzina finale, una chiusa come un sigillo.
Un poeta da coltivare.
(e nel caso pensi che abbia frainteso, so che è una tua poesia)
Carla
eh, non si tratta tanto di egoismo. è che la vita è complicata.
(grazie per i complimenti ;-) )
Sergio, io propenderei per questa.
Dimmi se va bene (non ho la tua mail privata, non trovo modo di contattarti privatamente, ma va bene lostesso): cercherò qui la tua risposta.
Carla
per me non c'è problema. fai pure.
:-))
Ho già tutto pronto. Un paio di giorni ancora....
Carla
Se vuoi passare da me, ho completato il post.
Carla
incantata.
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