Come l’ala sfrutta il peso, chiedi un gesto
che porti in tavola o a dormire. Viene il mese giustointanto, con la sua muta affacciata ai frutti
in strada, che fanno aprile, nozze e ogni altro
a capo, per un soffio vivo e languido insieme
come se notte e cagna o giorno e angelo
sgorgassero qui, al bivio
con la platea da fare e la scrofa
che tiene il mondo in moto, che dispera
ai quattro angoli della lingua. E non c’è altro
infatti: autobomba, ladro, lavoro, amante
scarico dell’iva, tutto, dalla bocca
scuote le tende e nasce.
Stefano Guglielmin (da "Canti dell'amore coniugale")
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