giovedì 14 ottobre 2010

pietà del buio



Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l'attesa marina - senza grido - infinita.

Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.

Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

(Antonella Anedda)

5 commenti:

amanda ha detto...

è una meraviglia

niamh ha detto...

che bella, e quanto stupore!
non la conoscevo.

grazie
roberta b.

lazard ha detto...

non tutti ma alcuni versi di questa poesia sono proprio belli. leggera e andante.

lillo ha detto...

a me piace tutta invece, è bella e sicera, e va dritta al punto, al cuore dell'ispirazione e della paura.
non credo che serva altro a una poesia per dirsi riuscita.

amanda ha detto...

ma si può prendere una poesia e centellinare verso per verso? magari sì, non so, ma di solito sono il ritmo, il senso e l'emozione che la lettura mi suscita che mi fanno dire se mi piace o non mi piace