Qualche tempo fa, mentre perdevo tempo su FaceBook, mi è caduto l'occhio sulla lista dei miei "amici" e ho visto che erano 101.
Ora, è inutile dire che io non ho 101 amici, e che probabilmente nemmeno conosco 101 persone. Insomma, si sa che FB funziona così. Ti mette in rete. Come i tonni nella tonnara.
Però mi è risorto il furor mathematicus che ogni tanto mi prende e che probabilmente è una lontana eredità dei miei cinque anni di liceo scientifico. Mi sono messo a fare suddivisioni, tabelle e statistiche.
Questi sono i risultati:
52 di quei contatti hanno a che fare con il lavoro.
39 riguardano la mia attività di giornalista musicale: per la precisione, 7 sono istituzioni di vario tipo (festival, uffici stampa, rassegne); 25 sono operatori del settore (agenti, promoter, fotografi, musicisti) che non ho mai visto in vita mia; 7 sono persone che conosco sul serio.
9 sono colleghi della rivista musicale per cui scrivo.
4 sono ricercatori che ho conosciuto tramite l'Università.
7 sono contatti acquisiti attraverso questo blog,
o per ragioni legate alla letteratura (poeti, editori, ecc.).
16 sono vecchi amici e compagni di scuola degli anni pugliesi,
perlopiù gente che non vedo da almeno un decennio.
10 sono persone conosciute a Perugia,
o comunque negli ultimi 10-15 anni, dopo aver lasciato la terra natìa.
8 sono miei ex-alunni del Liceo
(tutti della stessa classe).
6 sono parenti o affini.
2 sono persone conosciute solo per via telematica,
attraverso un forum di discussione.
Dopodiché, il furor si è calmato. Contemplare la realtà ridotta in numeri mi mette sempre un gran senso di quiete.
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6 commenti:
ecco ora capisco perchè non sono su FB: non ho il fervore matematico
spero di non aver rotto la tua quiete con mio commento via email. è che mi capita di avere la certezza matematica di fare un'errore grammaticale. come ieri sera tardi che ho scritto la parola "maggioranza" con una sola "g".
per quale università lavori ? non mi dire che trattasi proprio dell'università per stranieri ? !
@amanda
FB è carino e divertente, ma genera dipendenza.
@essere
nessuna rottura di quiete (né di nient'altro).
sì, sono proprio alla stranieri. ancora per poco, credo.
è molto probabile che da settembre torni (serenametne e con pochi rimpianti) ad insegnare a scuola.
proprio all'università per stranieri ! ma guarda dove ti può condurre una fogna mediatica: sotto (ex)casa tua.
a proposito di facebook: sono per il burka. il burka obbligatorio per tutti (così da non vedere certe facce)
quanti sono, secondo te, i lettori più meno fissi di questo blog ? tempo fa hai parlato degli orari e delle frequenze di visite..
e poi: potresti, per cortesia, consigliarmi un libro utile per capire quando posso non mettere gli articoli e quando sono assolutamente neccessari ?
ho vissuto la metà dell' esistenza senza gli articoli ma un giorno ho sentito parlare un Italiano in inglese: non pronunciava la H ! e fu allora, forse, che ho capito la differenza. o forse fu quando un giapponese ha deciso che la V la pronuncierà così come si fa nella sua lingua = come una P
onestamente, da un po' ho smesso di guardare tabelle e statistiche, ma se trovo un attimo per farlo ti faccio sapere.
quanto alla domanda: eh, lo so, gli articoli sono una brutta bestia per chi parla lingue dove non esistono...
non saprei proprio se esiste un libro specifico. sicuramente su qualunque grammatica (per italiani o per stranieri) si trovano le regole generali, che non sono poi difficili: ma quanto all'uso concreto, beh, l'unica è aguzzare l'orecchio, perché i casi sono talmente tanti, e talmente sottili, che è impossibile classificarli.
comunque, anche qui se mi viene in mente qualcosa ti faccio sapere, magari via mail.
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