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domenica 27 giugno 2010

recensioni in pillole 57 - "Riportando tutto a casa"

Nicola Lagioia, Riportando tutto a casa, Einaudi 2009 (288 pp., 20 €)

Nicola Lagioia è mio quasi-conterraneo (barese) e quasi-coetaneo (due anni più vecchio). Il libro è ambientato nella Bari della sua adolescenza. Non posso, quindi, fare a meno di considerarlo un libro generazionale, un libro che contiene molto di me.
È il 1985, l'Italia è invasa dai miti reaganiani del benessere, dall'euforia dei soldi facili, dallo sbrilluccichio delle prime tv commerciali. Il protagonista-narratore ha quindici anni; suo padre è un parvenu, un commerciante che proviene da “una stirpe di senzaniente”, ma ora ha fatto i soldi e nutre ambizioni di rivalsa sociale.
Al liceo, il ragazzo lega con due amici: Giuseppe, che cerca nello sperpero l'espiazione dei soldi paterni, e Vincenzo, bello, elegante, fortunato con le donne, ma chiuso in una sua ombrosa incomunicabilità.
L'autore li segue nei loro vagabondaggi per una Bari divisa tra il cinico sfarzo delle zone residenziali e lo squallore putrescente del quartiere Japigia (“il più grande mercato di eroina a cielo aperto dell'Europa Meridionale”).
“Riportando tutto a casa” coglie quello strazio, quella disperazione violenta, grumosa, senza possibili vie d'uscita, che si può provare solo a quindici anni. E lo fa senza alcun cedimento elegiaco o sentimentale. I rapporti fra i ragazzi sono un nodo gordiano di amore, odio, amicizia, nichilismo, masochismo, disperazione, adorazione e tradimento.
Ma, raccontando la loro discesa dal lindo e asettico inferno del benessere borghese a un inferno molto più profondo e oscuro, il libro racconta anche lo spaventoso vuoto nascosto sotto i lustrini degli anni Ottanta: il “decennio assassinato a pochi istanti dalla nascita”, del quale Lagioia colleziona con puntiglio segni e memorie (canzoni, spettacoli televisivi, spot pubblicitari, marche di vestiti, avvenimenti di politica italiana e internazionale, lacerti di vita quotidiana); il decennio in cui ha avuto inizio molto di ciò che ancor oggi abbiamo intorno.
Peccato che il romanzo perda qualche colpo proprio nelle ultime pagine, dove la sottotraccia sociologico-criminale si complica un po' troppo e i personaggi finiscono per perdere di spessore.
Bel libro, comunque.



http://www.youtube.com/watch?v=TIqnCwLgdcE