mercoledì 16 agosto 2017

scene di ordinaria follia

Dunque, l'altro giorno, di sera tardi, percorrevo in macchina la superstrada E45, presso Perugia. Chi la conosce lo sa: strada teoricamente a quattro corsie, ma in realtà piuttosto stretta, buia, piena di buche, con molte gallerie e scarsa visibilità, spesso interrotta da lavori in corso.

Da un po' avevo davanti un TIR lento, quindi alla fine mi decido: do un'occhiata allo specchietto, vedo che la strada è libera e comincio il sorpasso.
Tempo tre o quattro secondi, riguardo lo specchietto e mi accorgo che, dal nulla, è spuntato un veicolo che mi sta venendo addosso a tutta velocità. Giuro, tre secondi prima non c'era; io andavo a circa 100-110 (cioè, lo ammetto, un po' sopra il limite che è di 90 km/h), ma questo arrivava a una velocità spaventosa. A occhio, minimo 140-150, forse anche più.
Di notte.
Su quella strada.

A quel punto, ero già in corsia di sorpasso e non avevo modo di rientrare. Potevo solo limitarmi a sperare che frenasse in tempo. Infatti ha frenato, a mezzo metro dal mio paraurti posteriore. Poi mi si è appiccicato dietro, sfareggiando finché non ho terminato il sorpasso. Quindi, non contento, mi si è accostato e ha cominciato a farmi cenni inequivocabili, inveendo contro di me. Poi ha dato un'altra sgasata ed è sfrecciato via.
Io avevo in macchina moglie e due figli, perciò se ci fossimo scontrati avrebbe fatto almeno quattro vittime (più lui, vabbè, se vogliamo contarlo). Mi è sembrato un ragazzo giovane, forse intorno ai venticinque. Era notte, quindi non ho avuto nemmeno modo di vedere bene il numero di targa.

Sono le volte che davvero mi viene voglia di vendere la macchina, buttare patente e chiavi in un tombino e darmi alla podistica per il resto dei miei giorni.

1 commento:

amanda ha detto...

E succedono sempre più spesso di incontri con assassini armati di patente