giovedì 16 febbraio 2017

alive and well

Dunque, un po' di numeri.
Fra il 2014 e il 2017, ho scritto qualcosa come trecento poesie circa: una media di una ogni tre o quattro giorni.
Ho pubblicato tre libri di poesia, un libro di racconti e un saggio, senza contare svariati testi in antologie, alcuni articoli di linguistica, un mare di roba uscita su blog vari e le cose che scrivo per Jazzit (se vi interessa, trovate la lista completa qui).
Ho altri due libri di poesia praticamente già pronti (uno già con l'editore trovato, l'altro forse) e altri due allo stato di abbozzo; avrei in mente altri due saggi di tema musicale: per uno ho già l'editore, per l'altro sono in trattative.
Ecco, io mi fermerei un attimo. Anzi, per quanto riguarda la poesia mi sono già fermato: nell'ultimo paio di mesi non ho scritto quasi nulla, se non quattro o cinque abbozzi.

Non si tratta di blocco dello scrittore, perché in teoria volendo potrei anche scrivere. Idee me ne vengono, di continuo, però succede una cosa strana: mi arriva in mente un verso o due, me li rigiro per un po' e poi me li cestino. Non sono brutti, anzi direi che verrebbero fuori delle cose decenti, sono che mi pare non abbia molto senso scriverle, perché non sarebbero nient'altro che la ripetizione di cose già scritte tante altre volte.
Non so quanto durerà, ma per ora va bene così.

P.S.: Prossimamente, di tanto in tanto, se e quando mi va, continuerò a mettere qui cose scritte nel 2016 che non avevo ancora pubblicato. Rimanete sintonizzati.

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