sabato 2 gennaio 2016

alla riva del vasto mondo

Quando ho paura di cessare d'essere
prima che possa mietere il rigoglio
della mente, che in pile di caratteri
sia riposto il raccolto ben maturo;
quando oscuri e nebbiosi sopra il volto
stellato scorgo i simboli d'amore,
e penso che giammai di quelle ombre
la sorte traccerei con mani magiche;
e quando, bionda creatura d'un'ora,
sento che potrei non vederti più,
né assaporare il potere incantato
dell'amore incosciente – ecco, alla riva
del vasto mondo sto da solo, e penso,
e amore e fama affondano nel nulla.


John Keats 
(traduzione mia)

* * *

When I have fears that I may cease to be
Before my pen has gleaned my teeming brain,
Before high-pilèd books, in charactery,
Hold like rich garners the full ripened grain;
When I behold, upon the night’s starred face,
Huge cloudy symbols of a high romance,
And think that I may never live to trace
Their shadows with the magic hand of chance;
And when I feel, fair creature of an hour,
That I shall never look upon thee more,
Never have relish in the faery power
Of unreflecting love—then on the shore
Of the wide world I stand alone, and think
Till love and fame to nothingness do sink.

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