Che strana densità hanno questi sette
anni
fatti di vuoti più che di pieni
di lacune di attimi sfiorati
e di abbracci dati troppo in fretta.
Come ho fatto – mi chiedo – a
vederti
così poco e a conoscerti così bene?
(La risposta la so ovviamente:
ti conoscevo ben prima
di incontrarti). Io ho imparato
ad ascoltare i tuoi silenzi
accordarli con i miei.
Non è stato difficile – anzi.
Tu hai imparato (speriamo) ad amare
lo specchio – a non odiarlo
perlomeno. Ti ho lasciato
schegge di me in posti
che ancora non immagini.
Abbine cura. Io ti ho raccolta
ti ho piantata dove non posso perderti.
(11 novembre 2008 – 11 novembre 2015)
2 commenti:
bellissima
già, bellissima
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