sabato 1 febbraio 2014

punctus contra punctum




E poi studiando Bach (Invenzione a due voci
n. 13 in la minore) mi sorprendo
a commuovermi per le simmetrie per le eterne
ghirlande brillanti. Un segno di matita
semicancellato marca l'inizio e la fine
del primo contrappunto – l'arpeggio perfetto minore
increspato al basso da una appoggiatura
sulla sensibile. “Queste tre note”, osserva
il curatore, “sono estranee al Canone”
e anche questo mi commuove – un po' come
fa il neo che interrompe a destra il margine
dell'areola. E poi penso: in fondo
cos'altro c'è tra noi due se non la stessa
rincorsa di due voci complementari
l'adagiarsi dei tuoi pieni sui miei
vuoti. E mentre lo penso
sono già alla progressione modulante
forte con molta voce – ritardando – largamente
il lento asincrono planare
verso la tonica
(quando, mi chiedo?)
l'incontro
il riposo.

2 commenti:

amanda ha detto...

Goedel Escher Bach?





Sicuro che sarebbe riposo?

sergio pasquandrea ha detto...

sì, la citazione era quella.
il "riposo" è la cadenza sulla tonica.