domenica 15 dicembre 2013

Alessandro Canzian_poesie erotiche



Penso ai tuoi capelli, al freddo
di novembre eppure quieto
sulla pelle. Penso alla neve
che si dice che verrà e
credo stai aspettando. Penso
a quel gioco d’una volta
quando «raccogli i tuoi capelli
lunghi e fammici l’amore».

* * *



Amavo i tuoi piedi nudi, la
storia che trattengono.
Erano millenni nei tuoi passi.
Amavo lo svegliarmi di
mattina contandone le dita
che non ne mancasse una e
restasse fame alla mia fame.

* * *

Ma sono anche le tue mani la
preghiera. Un gesto di mezza
luna direbbe Eliot. A me bastava
la saliva che lasciavi e che per noi
era un magnificare il canto
pittorico di Dio. Così tu
mi appari nuda e bella nelle mani.

* * *

Se anche mi leggessi certo
mi diresti di non scriverne.
Perchè di notte tu mi manchi
ma più di tutto il tuo sedere
caldo e dolce melograno.
Come la prima volta che
mi volesti tutto nella vita.

* * *



L’amore perso è una memoria.
Ma non di gesti, momenti
come a Trieste quando ti presi
tutta in braccio. Restano
le parti che hai perduto,
la piega delle labbra, la curva
morbida dei fianchi. Resta
l’anatomia di ciò che ti è strappato.


(altri testi, li trovate qui)

1 commento:

amanda ha detto...

Da quando Lilluzzo me l'ha segnalato il sito di Alessandro Canzian è tra i miei preferiti :)