Quel che resta dopo l'amore
le spalle indolenzite le lenzuola
da cambiare le strane compressioni
e dilatazioni del tempo
e ancora: lo stampo tenace
dei polpastrelli il sudore che si asciuga
le aderenze che si allentano
il senso del Sé di nuovo duplice
quel che resta insomma è difficile
dire se sia poco o molto
se si tratti solo di silenzio
o se un'impronta resista nei pori
un ritmo inciso al di sotto della pelle
un'attesa paziente del risveglio.
nell'immagine, un disegno mio:
Studio di nudo (Dani) (china, 2000-2001 circa)
6 commenti:
Bella la poesia e l'illustrazione.
resiste purché lo si desideri resiste,
magari un giorno questa te la rubo
@Marco
grazie.
il disegno è una delle cose che dovrei riprendere, in questa o in qualche altra vita.
@Amanda
come sempre, sei autorizzata a prelevare liberamente quel che vuoi, quando e come vuoi.
Equilibrio tra forma e contenuto, senso e sintassi, c'è tutto. Questa è proprio bella. A me sembra quasi una "terza via" rispetto alle altre due percorse in poesia finora da te.
Nicola
diciamo che mi sto avvicinando per tentativi. ho l'impressione che quel che cerco sia, in un certo senso, un possibile equilibrio "classico", se capisci che cosa intendo.
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