Beh è un'opinione, audace forse, ma rispettosa tutto sommato. È che tutti i grandi del passato ci vengono infilati in testa con un giudizio che è legge dogmatica. Leopardi è un grande poeta, punto. Questo ci è stato detto. Però se chiedi il perché lo sia quasi nessuno sa spiccicare due sillabe al riguardo, anche chi ha studiato lettere tende a darti opinioni non sue ma pappardella a memoria delle dispense universitarie. A me personalmente è capitato con dei libri, ci sono grandi titoli e grandi autori che mi hanno delusa tantissimo, e non ne comprendo il successo, eppure non sono né scema né ignorante, amo la cultura. Dovrebbe essere inutile dire che gli autori più famosi non sono necessariamente i migliori, e non vale solo oggi. I filtri e i canoni messi da persone dalla cultura vacillante sono una prassi storica, quindi non è strano supporre che certi giganti in realtà non siano poi così grandi. Con questo voglio solo dire che uno non è folle solo perché mette in dubbio qualcuno che è osannato dalla gente più per abitudine che per sincero apprezzamento. Poi non sarà il tuo caso, tu hai studiato. L'importante per me è farsi una propria opinione e non omologarsi a quella dei più per sembrar colti e per timore di non sembrarlo perché non si apprezza il tal dei tali. Le opinioni fuori dal coro sono sempre meritevoli d'ascolto, anche se a volte dicono sciocchezze. Sono la prova di una capacità di pensiero indipendente...
Mi viene in mente la recente sparata di Allevi su Beethoven. Ecco a lui un pò di sterco non gli farebbe male, ahahah. Se almeno avesse usato un pò di cultura, nella sua argomentazione... sarebbe stata perlomeno rispettabile.
Il problema è: gli argomenti della Valduga sono ridicoli ("era troppo intelligente per essere un poeta..." "gli enjambement...". E il peggio è che non sono presentati come opinioni, ma come fatti oggettivi. Per dire: a me Pascoli in genere fa venire il latte alle ginocchia, ma non ho dubbi che rimanga uno dei più grandi poeti della storia. La persona veramente intelligente è quella che sa distinguere il proprio gusto personale dalla realtà dei fatti. Ed è esattamente quel che la Valduga non fa. Insomma, più che di opinione, qui si tratta di provocazione fine a se stessa: non c'è nulla di più facile che dir male dei grandi, per far parlare di sé. Poi: prova a leggere le sue poesie (sue di lei, della Valduga) e dimmi da quale pulpito vien la predica...
(P.S.: poi, se proprio volessi essere cattivo cattivo, potrei fare un po' di insinuazioni su come lei sia arrivata a farsi la fama di grande poetessa. Ma lasciamo perdere...)
Beh distinguere il proprio gusto personale dalla realtà dei fatti è il problema un po' su tutto dell'umanità intera, ahahah. La vedo dura! Non conosco lei quindi vedrò di leggere qualcosa.
P.s. io a Pascoli dico anche bravo, ma se devo pensare a poesie che mi hanno toccata veramente e che ricordo ancora a memoria, lui non è nell'elenco. Però che non è un poeta non lo direi.
l'ho letta oggi e ho pensato a questo post, così la aggiungo alla discussione. anche io credo che si debba poter dire tutto di tutti, in base alle proprie idee e senza fermarsi alle convenzioni. ma le argomentazioni della valduga non hanno convinto neanche me. che significa prendere l'infinito e metterlo a confronto con l'aquilone del pascoli per dire questa è finta poesia e questa invece è vera, e in base a questo vi dico che leopardi non era poeta. allora io ptrei dire di ricordare perfettamente ancora il momento in cui lessi per la prima volta il canto di un pastore errante e mi vennero i brividi di commozione per quant'era bella. di certo un poeta non è tale solo perché scrive in endecasillabi perfetti piuttosto che meccanici. mi sembra che occorra qualcosa di più. per quanto riguarda la faccenda di leopardi che sputa nel piatto del monti, beh leopardi non era propriamente simpatico, è risaputo, ma neppure questo definisce un buon poeta da uno cattivo.
@Iride però è esattamente quello che distingue la cazzata dall'affermazione criticamente motivata. e, secondo me, quella della Valduga è una solenne cazzata.
@antonio se è per questo, ancor oggi se leggo l'attacco della Sera del dì di festa, o quello delle Ricordanze, mi vengono le lacrime agli occhi. e comunque, anche il fatto dell'intelligenza... pensa che per secoli definire un poeta "doctus" è stato un complimento. insomma, vuoi dire la tua? padronissima. però, se vuoi criticare Leopardi e attaccare un secolo e mezzo di tradizione critica, hai bisogno di argomenti ben più seri.
(e, se vogliamo parlare di cattiverie, molti poeti sono stati delle serpi. e la stessa Valduga, dove sarebbe se non fosse stato per Raboni?)
Ho sentito questa canzone su un disco del jazzista israeliano Avishai Cohen , e non riesco a levarmela dalla testa. E' cantata in ladino...
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6 commenti:
Beh è un'opinione, audace forse, ma rispettosa tutto sommato.
È che tutti i grandi del passato ci vengono infilati in testa con un giudizio che è legge dogmatica. Leopardi è un grande poeta, punto. Questo ci è stato detto. Però se chiedi il perché lo sia quasi nessuno sa spiccicare due sillabe al riguardo, anche chi ha studiato lettere tende a darti opinioni non sue ma pappardella a memoria delle dispense universitarie.
A me personalmente è capitato con dei libri, ci sono grandi titoli e grandi autori che mi hanno delusa tantissimo, e non ne comprendo il successo, eppure non sono né scema né ignorante, amo la cultura.
Dovrebbe essere inutile dire che gli autori più famosi non sono necessariamente i migliori, e non vale solo oggi. I filtri e i canoni messi da persone dalla cultura vacillante sono una prassi storica, quindi non è strano supporre che certi giganti in realtà non siano poi così grandi.
Con questo voglio solo dire che uno non è folle solo perché mette in dubbio qualcuno che è osannato dalla gente più per abitudine che per sincero apprezzamento.
Poi non sarà il tuo caso, tu hai studiato. L'importante per me è farsi una propria opinione e non omologarsi a quella dei più per sembrar colti e per timore di non sembrarlo perché non si apprezza il tal dei tali.
Le opinioni fuori dal coro sono sempre meritevoli d'ascolto, anche se a volte dicono sciocchezze. Sono la prova di una capacità di pensiero indipendente...
Mi viene in mente la recente sparata di Allevi su Beethoven. Ecco a lui un pò di sterco non gli farebbe male, ahahah.
Se almeno avesse usato un pò di cultura, nella sua argomentazione... sarebbe stata perlomeno rispettabile.
Il problema è: gli argomenti della Valduga sono ridicoli ("era troppo intelligente per essere un poeta..." "gli enjambement...". E il peggio è che non sono presentati come opinioni, ma come fatti oggettivi.
Per dire: a me Pascoli in genere fa venire il latte alle ginocchia, ma non ho dubbi che rimanga uno dei più grandi poeti della storia.
La persona veramente intelligente è quella che sa distinguere il proprio gusto personale dalla realtà dei fatti. Ed è esattamente quel che la Valduga non fa.
Insomma, più che di opinione, qui si tratta di provocazione fine a se stessa: non c'è nulla di più facile che dir male dei grandi, per far parlare di sé.
Poi: prova a leggere le sue poesie (sue di lei, della Valduga) e dimmi da quale pulpito vien la predica...
(P.S.: poi, se proprio volessi essere cattivo cattivo, potrei fare un po' di insinuazioni su come lei sia arrivata a farsi la fama di grande poetessa. Ma lasciamo perdere...)
Beh distinguere il proprio gusto personale dalla realtà dei fatti è il problema un po' su tutto dell'umanità intera, ahahah. La vedo dura!
Non conosco lei quindi vedrò di leggere qualcosa.
P.s. io a Pascoli dico anche bravo, ma se devo pensare a poesie che mi hanno toccata veramente e che ricordo ancora a memoria, lui non è nell'elenco. Però che non è un poeta non lo direi.
http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=3713788
l'ho letta oggi e ho pensato a questo post, così la aggiungo alla discussione.
anche io credo che si debba poter dire tutto di tutti, in base alle proprie idee e senza fermarsi alle convenzioni.
ma le argomentazioni della valduga non hanno convinto neanche me. che significa prendere l'infinito e metterlo a confronto con l'aquilone del pascoli per dire questa è finta poesia e questa invece è vera, e in base a questo vi dico che leopardi non era poeta.
allora io ptrei dire di ricordare perfettamente ancora il momento in cui lessi per la prima volta il canto di un pastore errante e mi vennero i brividi di commozione per quant'era bella.
di certo un poeta non è tale solo perché scrive in endecasillabi perfetti piuttosto che meccanici. mi sembra che occorra qualcosa di più.
per quanto riguarda la faccenda di leopardi che sputa nel piatto del monti, beh leopardi non era propriamente simpatico, è risaputo, ma neppure questo definisce un buon poeta da uno cattivo.
@Iride
però è esattamente quello che distingue la cazzata dall'affermazione criticamente motivata.
e, secondo me, quella della Valduga è una solenne cazzata.
@antonio
se è per questo, ancor oggi se leggo l'attacco della Sera del dì di festa, o quello delle Ricordanze, mi vengono le lacrime agli occhi.
e comunque, anche il fatto dell'intelligenza... pensa che per secoli definire un poeta "doctus" è stato un complimento.
insomma, vuoi dire la tua? padronissima. però, se vuoi criticare Leopardi e attaccare un secolo e mezzo di tradizione critica, hai bisogno di argomenti ben più seri.
(e, se vogliamo parlare di cattiverie, molti poeti sono stati delle serpi. e la stessa Valduga, dove sarebbe se non fosse stato per Raboni?)
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