lunedì 23 settembre 2013

R.I.P. Roman Vlad (1919-2013)



Era la seconda metà degli anni Ottanta. Anno più, anno meno.
La Rai, che era ancora una televisione decente, trasmetteva roba degna di essere guardata. In particolare, verso l'ora di pranzo, passava "Scheggge di jazz", che faceva arrivare anche nella profonda provincia pugliese l'eco di Mingus, Ellington, Armstrong, Dizzy Gillespie.
Sempre all'ora di pranzo, andavano in onda degli splendidi programmi di musica classica (musica classica, eh?, non "Amici" o "X-Factor"). Una serie dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli, che riproponeva vecchi filmati RAI, è all'origine di molti dei miei più profondi amori musicali: Debussy, le sonate di Scarlatti, alcune di Beethoven, le Rapsodie di Brahms. Devo avere ancora, da qualche parte, i VHS di quelle trasmissioni.
Ad introdurre Michelangeli, c'era un signore dall'aria simpatica, che parlava con un buffo accento dell'Est Europa. Io, all'epoca, sapevo solo che si chiamava Roman Vlad. Non sapevo che fosse un pianista, compositore e musicologo insigne. Soprattutto, uno che non si è mai rinchiuso nell'accademia, ma si è anche occupato di divulgazione, lavorando alla radio e alla TV. Un organizzatore culturale, che ha diretto teatri prestigiosi e organizzato fior di stagioni concertistiche.
Roman Vlad se n'è andato l'altro ieri, sabato 21 settembre 2013, a novantatré anni. Ben vissuti e ben spesi.
Io, umilmente, posso solo dirgli grazie.

3 commenti:

Alfonso ha detto...

R.I.P. Roman Vlad, il suo testo su Strawinsky mi ha insegnato tanto, ma la "profonda provincia pugliese" cosa c'entra in tutto ciò? Ha qualcosa in meno rispetto a quella valdostana, umbra o marchigiana? il seganle tv arrivava solo a quell'ora?

sergio pasquandrea ha detto...

la profonda provincia pugliese è dove ho vissuto la mia infanzia. e quelle trasmissioni di RAI3 erano le uniche occasioni in cui si poteva ascoltare del jazz.
tutto qui.

Paolo ha detto...

Io lo conoscevo come compositore di colonne sonore per il cinema, particolarmente per la collaborazione con Riccardo Freda nell'ambito dell'horror gotico italiano - sue le partiture di due titoli fondamentali del genere quali "I vampiri" (1956) e "L'orribile segreto del dr. Hichcock" (1962). Bel ricordo.