sabato 28 settembre 2013

allineamenti



Il primo passo è sempre ritrovare
gli assetti e le convergenze
e in questo – vorrei dire – sono favorito
perché qualcuno deve aver inciso
nello spazio fra l'uno e l'altro seno
il calco della mia guancia
e calibrato l'angolo del femore
sulla distanza delle mie creste iliache.
Il resto è tutta una questione di geometrie
di bisettrici di rette incidenti
di traiettorie rasenti la superficie
per congiungere i punti focali.

4 commenti:

officina scolastica ha detto...

Sergio, ho letto diverse tue poesie su questo blog e conoscendoti non posso non individuare con piacere, nella costruzione del verso e del testo, una certa competenza musicale. Rispetto alle ultime cose nelle quali, ricordo, cercavi di essere meno "oracolare", io preferisco questo tipo di poesia. Qui il testo "suona" (o canta, se preferisci) molto più che in quei componimenti, e quando la parola riesce a suonare e a risuonare credo si porti dietro anche il senso. Un po' come succede con la musica.
L'oracolarità è un problema di chi legge non di chi scrive, a mio modo di vedere. E poi, cosa vuol dire comprendere, spiegare, interpretare una poesia? Non è proprio l'essere anti-concettuale la prerogativa della parola poetica, come diceva Bonnefoy? Celan, Hughes, Emilio Villa, Pizarnik, Sylvia Plath, José Lezama Lima o lo stesso Bonnefoy, poeti che amo, cosa sono oracolari o no? Lo so, il discorso sarebbe lunghissimo e si andrebbe ad aggiungere ai quintali di carta già scritti sull'argomento e questa sede è poco indicata per farlo.
Tu continua la tua ricerca linguistica e poetica (poiché è di quello che si tratta)con la profondità e l'acume che ti contraddistinguono, a prescindere dal timore di essere comprensibile o meno a chi ti legge. Questo vuole essere solo un consiglio, se posso permettermi,dato secondo la mia prospettiva di lettore di poesia.

Un caro saluto
Nicola

sergio pasquandrea ha detto...

Grazie, Nicola.
In realtà, fino a non molto tempo fa tendevo a costruire i versi per discontinuità, semantiche e ritmiche, mentre adesso cerco di far affiorare di più, per quanto è possibile, i legami di senso, e di procedere per versi tendenzialmente isometri, o perlomeno isoritmici.
Vediamo che cosa ne verrà fuori...

hzkk ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
hzkk ha detto...

dai diamanti non nasce niente ma dalla poesia può nascere un diamante.