C’è chi parla di condividere l’arte e la cultura. E c’è chi lo fa.
Ad esempio:
Natàlia Castaldi, autrice del cui valore posso testimoniare per prova provata, ha pubblicato su FaceBook questo post, che riprendo e rilancio.
Ho sempre lavorato e scritto con rigore, onestà e pulizia. Ho
dato alla mia passione per la scrittura dignità di lavoro, svolto con
metodicità, organicità e studio, al solo e unico scopo di arricchire la
mia mente e di condividere il mio pensiero, coltivando la balzana idea
che il pensiero e la sua tradizione orale e scritta siano la base per
costruire un’umanità sempre più ricca per consapevolezza e memoria.
Sono disgustata dall’Italia che vivo, che è anche la terra che amo.
Sono disgustata dal livello di corruzione morale che ha infettato ogni
arte, mestiere e scambio sociale nel nostro Paese.
Non credo nell’editoria, non credo nella critica, non credo nella
letteratura, ma credo fortemente e ancora nel mio lavoro solitario, nel
mio esilio volontario e nella mia piccola rivoluzione personale, che
vuole che la mia libertà e la mia dignità non scendano mai a
compromessi, patti e utili scambi, restando nucleo, ragione e forza
della mia esistenza, in salute e malattia.
Dunque prima che il tempo per me scada, e augurandomi come
esorcizzazione di ogni mia paura che ciò accada il più tardi possibile,
per scrivere ancora, ma soprattutto per svolgere al meglio il mio ruolo
prezioso e unico di moglie e madre, lascio qui le mie scritture,
in forma gratuita, scaricabile e liberamente fruibile, con la speranza
che possano essere conforto, piacere o semplice ascolto per chiunque vi
si dovesse imbattere volutamente o casualmente.
Grazie, dunque, a quanti vorranno mantenerne traccia e cura.
nc
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