sabato 1 dicembre 2012

reperti - prima parte



A tutti è capitato di guardare una propria fotografia di (ics) anni fa e di pensare: "Ma come cacchio sono vestito?", "Ma che capelli avevo?", "Come facevo a uscire la mattina conciato così senza che mi menassero?", "E chi ha appiccicato la faccia di Bruno Vespa sul mio corpo?". Finché ti viene il sospetto di aver avuto un periodo della tua vita in cui facevi uso di allucinogeni, e proprio il fatto che non te lo ricordi è già un forte indizio.
A me, che non riguardo mai le foto, capita quando trovo le cose che scrivevo anni fa.
Come mi è successo di recente: rovistando fra pacchi di appunti dell'università, che mi servivano per preparare una lezione a scuola, è saltato fuori un fascicoletto. Vecchie poesie, datate più o meno 1997-2002. Roba che ricordavo molto vagamente di aver scritto, fra una pasticca di LSD e l'altra.
Alcune sono proprio brutte, impresentabili come un blazer anni Ottanta. Altre ve le presento qui, leggermente editate in modo da salvare almeno quel minimo di dignità.
Queste che seguono sono fra le più antiche, datate 1997. Be merciful, avevo ventidue anni.
Il seguito nei prossimi giorni.

* * *

Ho riaperto nel gelido rigoglio
della luce gli occhi scuri di sonno
e il dono del mattino è stato un mare
crespo di brividi. Il tuo nome
era un rigo di voli disteso sull'alba
e il mio cuore nel silenzio era un nido ridesto.


* * *

Sono solo sul vuoto della luce
con un tramonto assopito nella gola.

Maggio verrà, tingendoci dell'oro
che l'alba del Sud specchia nei campi

e passerà questa stagione bianca
dove la sera mi sfamo di ricordi.

* * *

Un giorno è finito. Ma all'alba di domani
quando la stanza affogherà di luce
tu saprai essere un uomo
saprai che è passato il tempo per i versi
mormorati alla luce di bambagia del tramonto
e le tue gambe avranno il passo esperto
di chi si avvia per un'erta di sassi.

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

conosco gente che pagherebbe per scrivere così...

amanda ha detto...

evidentemente vale anche per i poeti come per il vino, quello buono invecchiando migliora :)
però il tramonto assopito nella gola ha un suo perchè