lunedì 13 febbraio 2012

quattro poesie di Giuliano Mesa


quasi più spazio. passa tempo e fa danno,
di schiudere dopo e prima,
senza rima possibile, senza fine,
la goccia diventa un lago, il bosco si disbosca.

(se ci saremo ancora, dopo questo tempo,
saremo prima o dopo, o mentre, appena poco,
il tempo, appena, che ricrescano le unghie,
e i capelli, che la pelle abbia il suo sapore.)

* * *

(di una vita non rimane quasi niente
e quello che rimane, spesso, non è vero)
(prendi a misura, adesso, com’è il rumore,
fuori, della notte)

(di più falso non c’è nulla
che il voler dire il vero)
(è vero questo approssimarsi.
è vero che a qualcosa, sempre,
noi ci approssimiamo
- anzi, ci avviciniamo,
che suona meglio,
ed è meglio di niente)

* * *

fa paura la lingua quando fa
tutti quegli schiocchi o si attorce
(si sloga come per sé, sola, e invece
cosparge di richiami, di vecchie ossa gialle,
giovani vagine, gengive gonfie d’alcool)
la mente – come la chiamano –
teme di assordarsi, che la sfondi
un timpano percosso così forte –
“morte, oh tu che poni mente a noi
dacché noi siamo” –
(e via! anche un fiato di vaniglia,
lo scroto rattrappito e quello enfiato,
le mammelle delle maestrine,
delle cugine, delle nonnine stanche) –
tutto si fa così, poi, non è vero?
a scappa e fuggi, a perdisenso,
in lembi di tempo rugginosi,
soprattutto, infine,
dopo che molto pulsa sempre meno.
mentre la lingua
fa tutti i suoi rumori strani –
shrapnel crachat – i suoi
stordimenti, i suoi fuochi
e ghiacci
e tutto senza mai guarire,
pensa, non si guarisce mai

12 febbraio 1996
per Amelia Rosselli


* * *

giorno è questo. non se pulsasse vena,
fuoco nella faringe, altro.
la femmina del merlo fa schiatta,
senza posa fa che si debba crescere
(anche dalla vetrina addobbata coi laser
si vede che è così, che tutto torna),
il cucciolo del topo si sgranchisce
e sfregia, orinando,
un viluppo di haute couture
(per la sua gioia, però, soltanto:
noi, si ha ben altro a cui pensare)


da: Quattro quaderni (improvvisi 1995-1998), Lavagna, Editrice Zona, 2000
ora in Poesie 1973-2008, Roma, La Camera Verde, 2010

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