venerdì 7 ottobre 2011

esercizi di cinismo


Allora, vediamo se ho capito.
C'era questo miliardario tanto tanto buono, che ci voleva tanto tanto bene e produceva computer perché nutriva alti ideali filantropici. Nei momenti liberi, ci propinava anche pillolette di filosofia new age, invitandoci ad avere fame e ad essere tonti.
Il suo arcinemico era il malvagio stregone Lord Billgatesmort, che cercava di carpirgli il segreto del pc fatato per inserirlo nei suoi maligni e deformi hard-disk pieni di worms e di virus.
Lui è morto, ma noi crediamo ancora in lui, veneriamo le sue opere, aspettiamo la sua Seconda Venuta e proseguiremo la sua missione nei secoli dei secoli.
Ecco, a questo punto che ne dite di tornare tutti alla scuola materna e cominciare a credere anche a Babbo Natale, al Grande Puffo e al Flying Spaghetti Monster?




P.S.: tanto per essere chiari. Sono un utente Microsoft, ma, stomacato dalla qualità vergognosa dei prodotti di Bill Gates, sto pensando di passare ai Mac, per un semplice motivo: funzionano meglio, senza possibilità di paragone.
Steve Jobs è stato senz'altro un imprenditore di genio, che ha previsto e in molti casi creato le tendenze del mercato, offrendo prodotti tecnologicamente - ed esteticamente - all'avanguardia. Ma pur sempre un imprenditore. Non un santo, né un profeta, né un filosofo. Uno che produceva merce per guadagnarci sopra. Un capitalista, se vogliamo ripescare un po' di terminologia demodé.
Per favore, non facciamone una questione di feticismo.
Manteniamo almeno un po' di raziocinio. E di decenza.

2 commenti:

Alle ha detto...

spesso il giusto sta nel mezzo...

sergio pasquandrea ha detto...

infatti non ho nulla contro steve jobs.
ma mi dà fastidio questa santificazione postuma, come se ci trovassimo davanti a qualcosa tra buddha e leonardo da vinci. come se la apple non fosse parte del sistema capitalistico, e i mac li costruissero gli gnomi...