martedì 17 agosto 2010

una vita al servizio dello stato

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. [...] Lasciarli fare [gli universitari]. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".

Francesco Cossiga (1928-2010)

3 commenti:

Roberto ha detto...

Incredibile la corsa alla beatificazione che si è scatenata ora, dimenticando i lati oscuri, la vanagloria ed i segreti che quest'uomo si è portato nella tomba. Un vero servitore dello stato, dicono. Sarebbe auspicabile un paese che non avesse bisogno di siffatti "servi" , invece ne abbiamo di nuovi e ugualmente pessimi...

sergio pasquandrea ha detto...

per quel che mi riguarda, uno che era una canaglia da vivo lo resta anche da morto.

Marco Bertoli ha detto...

Sottoscrivo tutto e di più e aggiungo una nota di colore: ho visto alla televisione interviste alla "gente comune" che rendeva omaggio al grande statista e molti erano quelli che dicevano, con aria stolidamente ispirata: "Sono sardo come lui…" o "Era sardo come me…" e a me è venuto irresistibile alla memoria il motivetto di Georges Brassens su "les imbeciles heureux qui sont nés quelque part".

Marco