lunedì 12 luglio 2010

le donne di francesco 5 - dolce signora che bruci


"Theorius Campus", 1972.
Francesco De Gregori e Antonello Venditti, rispettivamente ventuno e ventitré anni, fanno capolino insieme sulla scena della musica leggera italiana. Sei canzoni di Venditti (fra cui la straceleberrima Roma capoccia), quattro di De Gregori (una in collaborazione con Giorgio Lo Cascio) e due pezzi scritti a quattro mani.
Disco acerbo, senza dubbio. Ma affascinante.
La più famosa fra quelle di De Gregori è Signora Aquilone (qui una versione live, eseguita alla tv da un Francesco giovanissimo e imberbe*), che però, in tutta onestà, ho sempre trovato bruttina anzichenò.
Invece mi piace molto questa, scritta da De Gregori e cantata a due voci insieme a Venditti.



http://www.youtube.com/watch?v=pC9o0Ieo0o0

Dolce Signora che bruci
per che cosa stai bruciando?
I gerani al tuo balcone
si stanno consumando,
Dolce Signora che bruci
qual è il tuo peccato originale?
Quanta acqua è passata
sul tuo corpo di sale?

Il tuo album di foto sta andando alla deriva
e il tuo amante prezioso se n'è andato un'ora fa
ma io posso capire la tua età.

Dolce Signora che bruci
i soldati che aspettavi
sono tutti alla tua porta
che chiedono le chiavi.
Stanotte puoi trovare
sul mio letto di velluto
gli specchi che hai spezzato
i figli che hai perduto.

Il tuo album di foto sta andando alla deriva
e il tuo amante prezioso se n'è andato un'ora fa
ma io posso capire la tua età.

Dolce Signora che bruci
per che cosa stai bruciando?
I gerani al tuo balcone
si stanno consumando.


*) In questa versione, De Gregori salta una strofa, che del resto era stata censurata anche nell'originale: nel dialogo con l'ubriacone, uno scandalosissimo "è cattivo come Dio" era stato sostituito con un più rassicurante "è antico come Dio".

17 commenti:

ghzk ha detto...

che tristezza ! nel tono della finale Olanda Spagna. torno ad ascoltare Susanne

hzkk ha detto...

un'altra donna..
conoscevo poco Francesco de Gregori e credevo che si occupasse di generali :-)
le donne sono forse il suo tema predominante ?

sergio pasquandrea ha detto...

in realtà canzoni "politiche" come "generale" sono un po' un'eccezione nella produzione di de gregori (e, tra parentesi, la trovo una canzone carina, ma non la metterei tra le sue migliori).
non so se le donne siano proprio il suo tema predominante, però certo di ritratti di donna ne ha fatti molti.

Anonimo ha detto...

molto americana (alla csn&y)...

amanda ha detto...

questa canzone, che non conoscevo, vista dal punto di vista femminile è di un avvilente unico

sergio pasquandrea ha detto...

eh, beh, è un tema antico come il mondo: la donna che è stata bella e ora rimpiange la gioventù.
queste, per esempio:

http://ruminazioni.blogspot.com/2009/06/amore-e-tempo-1.html

http://ruminazioni.blogspot.com/2009/06/amore-e-tempo-2.html

http://ruminazioni.blogspot.com/2009/06/amore-e-tempo-3.html

http://ruminazioni.blogspot.com/2009/06/amore-e-tempo-4.html

amanda ha detto...

o forse è meglio dire:è il tema dell'uomo che vedendo sfiorire la donna che ha affianco pensa che lei necessariamente rimapianga la sua gioventù... e lui no?

Se ci si vive con maggiore consapevolezza di sè è meglio a 40 che a 20... oltre i 50 non saprei :-)

ghzk ha detto...

con l'imminente introduzione del burka obbligatorio il problema non sussisterà

sergio pasquandrea ha detto...

se è per questo, quasi tutta la letteratura occidentale di tema amoroso consiste di donne osservate dall'occhio degli uomini.
prima della fine del XIX secolo, quante solo le voci femminili che puoi sentire? saffo, qualche poetessa italiana del rinascimento, george eliot, jane austen, qualche santa o mistica come caterina da siena o hildegard von bingen, e poco altro.

amanda ha detto...

appunto

anche a volte ci hanno viste così belle da fare male a rileggere quei versi

amanda ha detto...

e questa volta è saltato un se

anche se a volte....

hzkk ha detto...

c'era una vecchia patata tra le mura medioevali della sua casa di studente.
la trovò nel fondo del ripostiglio, spuntavano germogli da tutte le parti.
uno di questi si allungò a dismisura nel tentativo di arrivare alla luce.
non una foglia, solo un lunghissimo ramo bianco a reclamare il diritto di vivere.
la prese con estrema delicatezza e la sistemò in un bicchiere d'acqua vicino alla finestra.
vedevo molta più bellezza nel gioco dei raggi di sole sulle pietre ma poco dopo lo sposai.

sergio pasquandrea ha detto...

te l'ho detto e te lo ripeto: dovresti aprirti un blog... ;-)

hzkk ha detto...

chissà cosa avrà voluto dire Sergej...
con la canicola si rischia di confondere l'esoterico con l'esotermico...

hzkk ha detto...

= IO corro questo rischio..

sergio pasquandrea ha detto...

voglio dire che è un peccato che certe tue osservazioni e certi tuoi racconti rimangano relegati nei commenti di questo blog o nella mia casella e-mail.

hzkk ha detto...

wow, mi sento come quella volta che mi regalarono il triciclo

grazie