La canzone è molto bella, e l'ho (ri)scoperta, quasi per caso, qualche tempo fa. Ma la cosa più affascinante è vedere come lo stesso pezzo si trasforma nelle mani di musicisti diversi: la versione di Diana Krall è carina ma anche un po' leziosa, quella di Chet è asciutta, disperata, quella di Nina Simone geniale ed estrosa, quella della Joplin completamente stravolta... E ce ne sono decine di altre versioni (Ella Fitzgerald, Stan Getz, Louis Armstrong, Keith Jarrett). C'è anche un bell'articolo di Luca Bragalini sull'ultimo numero di Jazzit che ne parla.
Un altro estratto dalla mia tesi di laurea . Affronto un periodo cruciale, quello tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. ...
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2 commenti:
caspita, ti piace propri questa canzone...
La canzone è molto bella, e l'ho (ri)scoperta, quasi per caso, qualche tempo fa.
Ma la cosa più affascinante è vedere come lo stesso pezzo si trasforma nelle mani di musicisti diversi: la versione di Diana Krall è carina ma anche un po' leziosa, quella di Chet è asciutta, disperata, quella di Nina Simone geniale ed estrosa, quella della Joplin completamente stravolta... E ce ne sono decine di altre versioni (Ella Fitzgerald, Stan Getz, Louis Armstrong, Keith Jarrett).
C'è anche un bell'articolo di Luca Bragalini sull'ultimo numero di Jazzit che ne parla.
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