lunedì 3 agosto 2009

canzoniere brasiliano 2 - il poeta e il giullare



Ma come si fa a non amare il Brasile, quando si incontrano due personaggi come Cartola e Noel Rosa? Due figure non si sa se più tragiche o pittoresche, e insieme così piene di umanità e gioia di vivere. Entrambi sono considerati tra i padri fondatori del samba moderno, eppure ebbero vite e personalità contrastanti: uno visse a lungo, l’altro morì giovanissimo, uno era un poeta tenero e romantico, l’altro un comico irriverente e dissacratore.
Ma forse è meglio fare prima un passo indietro.

Già a metà Ottocento in Brasile si erano sviluppate forme di musica autoctona, che attingevano alla tradizione portoghese (modinhas, serestas), al folklore degli schiavi africani (lundu, maxixe) o alle danze in voga in Europa (polka, valzer, mazurka), negli Stati Uniti (cake-walk) o nel resto dell’America centro-meridionale (habanera, tango).
Negli anni Ottanta dell’Ottocento il compositore Ernesto Nazareth (1863-1934) aveva creato il tango brasileiro, un genere che fondeva il ritmo autoctono del maxixe con influenze della musica da camera europea, e verso il 1870 era nato anche lo choro, il genere popolare che è il diretto antecedente del samba. Tra fine Ottocento e primi del Novecento si affermarono anche vari autori di canzoni che conobbero un vasto successo popolare: Chiquinha Gonzaga (1847-1935, una delle prime donne brasiliane a dedicarsi a tempo pieno all’attività musicale), Càtulo Cearense (1866-1946), João Pernambuco (1883-1947).
Sempre a metà Ottocento, a Rio de Janeiro ci sono le prime notizie di cortei mascherati organizzati in occasione del Carnevale, con accompagnamento di strumenti vari tra i quali le percussioni avevano un ruolo centrale.
All’inizio del nuovo secolo, da questo calderone musicale nacque il samba. [...]

(continua su Nazione Indiana)

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