venerdì 28 agosto 2009

altrove - 2


da: Nel paese della Magia

Di colpo ci si sente toccati. Però, niente di ben chiaro che ti venga contro, soprattutto se il giorno non è più perfettamente luminoso, alla fine della giornata (ora in cui quelle là escono).
Ci si sente a disagio. Si va a chiudere porte e finestre. Pare allora che un essere tenti di passare dalla finestra che oppone resistenza alla vostra spinta, un essere trasparente, massiccio, elastico, un essere nell'aria a tutti gli effetti, così come la Medusa è insieme nell'acqua e fatta d'acqua. È entrata una Medusa d'aria!
Naturalmente si cerca di farsene una ragione. Ma l'insopportabile impressione cresce in modo spaventoso, allora si esce gridando: “Mjà!” e ci si lancia per strada di corsa.

*

Là, ai malfattori colti in flagrante gli si strappa il viso sul posto. Il Mago-boia arriva immediatamente.
Ci vuole un'incredibile forza di volontà per cavare via un viso, abituato com'è al suo uomo.
Poco a poco la faccia cede, viene via.
Il boia raddoppia gli sforzi, s'inarca tutto, respira possentemente.
Infine, la strappa.
Se l'operazione è ben fatta, si stacca l'insieme, fronte, occhi, guance, tutto il davanti della testa, come ripulito da non so quale spugna corrosiva.
Un sangue spesso e scuro sgorga dai pori generosamente aperti dovunque.
Il giorno dopo, un enorme, rotondo grumo crostoso si è formato, che può ispirare soltanto terrore.
Chi ne ha visto uno se lo ricorda per sempre. Ha i suoi incubi per ricordarselo.
Se l'operazione non è fatta bene, in casi di particolare robustezza del malfattore, si riesce a strappargli via soltanto il naso e gli occhi. È già un buon risultato, essendo lo strappo puramente magico, infatti le dita del boia non possono toccare e nemmeno sfiorare il volto da estirpare.

*

Sanguinante sul muro, viva, rossa o mezza infetta, è la piaga di un uomo; di un Mago che ce l'ha messa. Perché? Per ascesi, per soffrirne meglio; poiché, su di sé, non potrebbe fare a meno di guarirla in virtù del suo potere taumaturgico, in lui naturale, al punto d'essere totalmente inconsapevole.
Ma, in quel modo, lui la conserva a lungo senza che si chiuda. Questo procedimento è corrente.
Strane piaghe che si incontrano con fastidio e nausea, sofferenti su muri deserti...

*

Chi dunque voleva la sua perdizione?
L'uomo girato a metà verso di me, stava in piedi su un pendio. Poi cadde.
Cadde soltanto dall'altezza del suo corpo, che tuttavia giunto a terra si trovò completamente schiacciato. Di più: con le ossa rotte, spappolato, come se fosse caduto dalla cime di un'immensa scarpata di quattrocento metri, quando invece, con la sua caduta, era rotolato soltanto da un insignificante rialzo.

*

I Maghi odiano i nostri pensieri scoppiettanti. Amano restare concentrati su un oggetto di meditazione. Questi oggetti portano il più intimo, più denso, più magico senso del mondo.
I primi, non i principali, sono in numero di dodici, vale a dire:
I primordiali crepuscolari.
La catena molle e il numero nebuloso.
Il caos nutrito dalla scala.
Lo spazio pesce e lo spazio oceano.
Il trapezio incalcolabile.
Il carro di nervi.
L'orco eterico.
Il raggio di paglia.
Lo scorpione-limite e lo scorpione completo.
Lo spirito degli astri morenti.
I signori del circolo.
La reincarnazione d'ufficio.
Senza queste elementari nozioni di base, nessuna vera comunicazione con la gente di quel paese.

(Henri Michaux, Altrove, Quodlibet 2005)

1 commento:

ghzk ha detto...

bgdfsr g gfersv ndgtrgd,
nhg ngdhetrbbh :-?