da: Nel paese della Magia
Di colpo ci si sente toccati. Però, niente di ben chiaro che ti venga contro, soprattutto se il giorno non è più perfettamente luminoso, alla fine della giornata (ora in cui quelle là escono).
Ci si sente a disagio. Si va a chiudere porte e finestre. Pare allora che un essere tenti di passare dalla finestra che oppone resistenza alla vostra spinta, un essere trasparente, massiccio, elastico, un essere nell'aria a tutti gli effetti, così come la Medusa è insieme nell'acqua e fatta d'acqua. È entrata una Medusa d'aria!
Naturalmente si cerca di farsene una ragione. Ma l'insopportabile impressione cresce in modo spaventoso, allora si esce gridando: “Mjà!” e ci si lancia per strada di corsa.
Ci si sente a disagio. Si va a chiudere porte e finestre. Pare allora che un essere tenti di passare dalla finestra che oppone resistenza alla vostra spinta, un essere trasparente, massiccio, elastico, un essere nell'aria a tutti gli effetti, così come la Medusa è insieme nell'acqua e fatta d'acqua. È entrata una Medusa d'aria!
Naturalmente si cerca di farsene una ragione. Ma l'insopportabile impressione cresce in modo spaventoso, allora si esce gridando: “Mjà!” e ci si lancia per strada di corsa.
*
Là, ai malfattori colti in flagrante gli si strappa il viso sul posto. Il Mago-boia arriva immediatamente.
Ci vuole un'incredibile forza di volontà per cavare via un viso, abituato com'è al suo uomo.
Poco a poco la faccia cede, viene via.
Il boia raddoppia gli sforzi, s'inarca tutto, respira possentemente.
Infine, la strappa.
Se l'operazione è ben fatta, si stacca l'insieme, fronte, occhi, guance, tutto il davanti della testa, come ripulito da non so quale spugna corrosiva.
Un sangue spesso e scuro sgorga dai pori generosamente aperti dovunque.
Il giorno dopo, un enorme, rotondo grumo crostoso si è formato, che può ispirare soltanto terrore.
Chi ne ha visto uno se lo ricorda per sempre. Ha i suoi incubi per ricordarselo.
Se l'operazione non è fatta bene, in casi di particolare robustezza del malfattore, si riesce a strappargli via soltanto il naso e gli occhi. È già un buon risultato, essendo lo strappo puramente magico, infatti le dita del boia non possono toccare e nemmeno sfiorare il volto da estirpare.
Ci vuole un'incredibile forza di volontà per cavare via un viso, abituato com'è al suo uomo.
Poco a poco la faccia cede, viene via.
Il boia raddoppia gli sforzi, s'inarca tutto, respira possentemente.
Infine, la strappa.
Se l'operazione è ben fatta, si stacca l'insieme, fronte, occhi, guance, tutto il davanti della testa, come ripulito da non so quale spugna corrosiva.
Un sangue spesso e scuro sgorga dai pori generosamente aperti dovunque.
Il giorno dopo, un enorme, rotondo grumo crostoso si è formato, che può ispirare soltanto terrore.
Chi ne ha visto uno se lo ricorda per sempre. Ha i suoi incubi per ricordarselo.
Se l'operazione non è fatta bene, in casi di particolare robustezza del malfattore, si riesce a strappargli via soltanto il naso e gli occhi. È già un buon risultato, essendo lo strappo puramente magico, infatti le dita del boia non possono toccare e nemmeno sfiorare il volto da estirpare.
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Sanguinante sul muro, viva, rossa o mezza infetta, è la piaga di un uomo; di un Mago che ce l'ha messa. Perché? Per ascesi, per soffrirne meglio; poiché, su di sé, non potrebbe fare a meno di guarirla in virtù del suo potere taumaturgico, in lui naturale, al punto d'essere totalmente inconsapevole.
Ma, in quel modo, lui la conserva a lungo senza che si chiuda. Questo procedimento è corrente.
Strane piaghe che si incontrano con fastidio e nausea, sofferenti su muri deserti...
Ma, in quel modo, lui la conserva a lungo senza che si chiuda. Questo procedimento è corrente.
Strane piaghe che si incontrano con fastidio e nausea, sofferenti su muri deserti...
*
Chi dunque voleva la sua perdizione?
L'uomo girato a metà verso di me, stava in piedi su un pendio. Poi cadde.
Cadde soltanto dall'altezza del suo corpo, che tuttavia giunto a terra si trovò completamente schiacciato. Di più: con le ossa rotte, spappolato, come se fosse caduto dalla cime di un'immensa scarpata di quattrocento metri, quando invece, con la sua caduta, era rotolato soltanto da un insignificante rialzo.
L'uomo girato a metà verso di me, stava in piedi su un pendio. Poi cadde.
Cadde soltanto dall'altezza del suo corpo, che tuttavia giunto a terra si trovò completamente schiacciato. Di più: con le ossa rotte, spappolato, come se fosse caduto dalla cime di un'immensa scarpata di quattrocento metri, quando invece, con la sua caduta, era rotolato soltanto da un insignificante rialzo.
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I Maghi odiano i nostri pensieri scoppiettanti. Amano restare concentrati su un oggetto di meditazione. Questi oggetti portano il più intimo, più denso, più magico senso del mondo.
I primi, non i principali, sono in numero di dodici, vale a dire:
I primordiali crepuscolari.
La catena molle e il numero nebuloso.
Il caos nutrito dalla scala.
Lo spazio pesce e lo spazio oceano.
Il trapezio incalcolabile.
Il carro di nervi.
L'orco eterico.
Il raggio di paglia.
Lo scorpione-limite e lo scorpione completo.
Lo spirito degli astri morenti.
I signori del circolo.
La reincarnazione d'ufficio.
Senza queste elementari nozioni di base, nessuna vera comunicazione con la gente di quel paese.
I primi, non i principali, sono in numero di dodici, vale a dire:
I primordiali crepuscolari.
La catena molle e il numero nebuloso.
Il caos nutrito dalla scala.
Lo spazio pesce e lo spazio oceano.
Il trapezio incalcolabile.
Il carro di nervi.
L'orco eterico.
Il raggio di paglia.
Lo scorpione-limite e lo scorpione completo.
Lo spirito degli astri morenti.
I signori del circolo.
La reincarnazione d'ufficio.
Senza queste elementari nozioni di base, nessuna vera comunicazione con la gente di quel paese.
(Henri Michaux, Altrove, Quodlibet 2005)
1 commento:
bgdfsr g gfersv ndgtrgd,
nhg ngdhetrbbh :-?
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