venerdì 24 luglio 2009

recensioni in pillole 22 - "Antologia della letteratura fantastica"

Jorge Luis Borges/Silvina Ocampo/Adolfo Bioy Casares, Antologia della letteratura fantastica, Einaudi 2007 (538 pp., € 17,80)

Non compro quasi mai antologie, perché odio la letteratura ridotta a crestomazia e odio dipendere dalle scelte altrui. In questo caso mi hanno convinto i nomi dei curatori e la loro ovvia affinità con l'oggetto trattato.
Perfidia di letterati. I tre, snob come non mai, hanno costruito un percorso che gioca deliberatamente con l'arbitrio: i testi sono esclusivamente quelli che rispondono al loro gusto; nessun criterio d'epoca, autore, genere o provenienza geografica. Anzi, a sparigliare ulteriormente le carte, i racconti sono disposti per ordine alfabetico d'autore, così che Borges è accostato a Martin Buber, Lewis Carrol a G. K. Chesterton, Joyce a Don Juan Manuel, Kafka a Kipling, Silvina Ocampo a E. O'Neill, Poe a Rabelais e così via, senza contare i numerosi autori più o meno oscuri, cinesi, giapponesi o arabi.
Tocco finale: a volte di un autore sono estrapolati brevi brani, addirittura di poche righe, del tutto decontestualizzati.
Insomma, più che di un'antologia si tratta tout-court di un'opera d'autore, perdipiù elaborata nel corso di più edizioni, lungo quasi quarant'anni.
Vale l'acquisto non solo per i capolavori (I donghi di J. R. Wilcock, Rani di Carlos Peralta, Sredni Vashtar di Saki, La casa occupata di Cortazar, Tlon di Borges), ma per l'intera architettura del libro, per quel percorso sinuoso e imprevedibile tra testi disparati, ognuno dei quali illumina i vicini di una luce inedita.
Il fantastico come modo di guardare la realtà da un angolo nuovo, di costruire mondi alternativi, possibili o impossibili che siano.

(Peccato per gli innumerevoli refusi che infestano - impestano? - quasi ogni pagina: ma non esistono proprio più i correttori di bozze?).

1 commento:

ghzk ha detto...

ciao Sergej, ho poi trovato la voce "Palomar", proprio su Wikipedia. una pagina intera di pallosissime analisi (pallosissime per me che non sono del campo), mentre il libro di I. Calvino mi sembra divertentissimo.
insomma: le tue recensioni in pillole !