venerdì 19 giugno 2009

body language

Monk suona Blue Monk.
Si consiglia di osservare attentamente da 4'33" a 6'18". Quel minuto e mezzo di primo piano delle sue mani che suonano dice sulla sua musica molto più che una decina di saggi musicologici.



Thelonious Monk Quartet Live in Oslo, 1966.
Thelonious Monk - pianoforte; Charlie Rouse - sax tenore; Larry Gales - contrabbasso; Ben Riley - batteria.

3 commenti:

io ha detto...

ecco, un pianista jazz. in una delle reincarnazioni devo essere stato un pianista jazz.

quando sfiorano quei tasti di pianoforte..Poi le mani sospese..

qualche giorno fa ho visto l'anteprima di "Deconstructing Dad". sulla vita di Raymond Scott, girato da suo figlio Stan Warnow.
mi è taaanto piaciuta la sua musica scatenata utilizzata come colonna sonora per un gran numero di cartoni animati (anche se lui non l'ha mai scritta a questo scopo). ma come si definisce questo tipo di jazz scatenato, quello di Scott e altro simile..?

ignorante sgrammaticato

io ha detto...

strano a dirsi (giacchè ti faccio delle domande così elementari) ma un mio "ex" era pianista jazz. ma io ho seguito altri sogni

sergio pasquandrea ha detto...

Devo confessare che fino a 5 minuti fa non avevo mai sentito il nome di Raymond Scott.
Da quel che sento su YouTube, direi che si tratta sostanzialmente di una forma di swing, anche se contaminata con qualcosa che non riesco a individuare bene.
Interessante, comunque...