In un tempo non molto lontano (pochi anni, se non pochi mesi fa), quando si parlava di Israele e Palestina sapevo subito da che parte stare, a chi dare ragione, senza avere dubbi.
E allora perché più passa il tempo, più cresce in me l'inquietante sensazione che, in quel conflitto, abbiano torto tutti?
(Lo so cosa mi direte: che ci sono i morti, che c'è gente senza casa, vedove, orfani, da entrambe le parti. Ma quelle sono le vittime: e le vittime hanno sempre ragione, e i morti devono essere giudicati da Qualcuno, se c'è, che non sono io.
Io parlo di chi la guerra la fa, la combatte, la vuole, la fomenta, la predica. Di chi, da entrambe le parti, preme il grilletto, reale o metaforico che sia).
giovedì 23 aprile 2009
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2 commenti:
Siamo in due Sergio. La verità è che questo conflitto è stato mantenuto in vita dalle ali più estreme dei due schieramenti. L'altra scomodissima verità è che una democrazia vera (con pari diritti per i palestinesi) in israele non sarà praticabile finchè i due popoli continuano a vivere in due secoli diversi. Da noi la democrazia è stata il prodotto di una sostanziale omogeneità culturale: tu voteresti a maggioranza con chi vincendo pretenderebbe di mettere il velo a tua figlia?
V.B.
Però, come al solito, il gatto si morde la coda. Hamas è un partito estremista, siamo d'accordo, ma si nutre proprio del malcontento fomentato dalla politica degli estremisti israeliani.
E poi c'è il fatto che ormai ci sono 60 anni di astio, risentimento, vendette non consumate, e ogni volta si finisce con il rinfacciarsi la lista interminabile delle colpe passate, con il fare il giochino idiota del "avete cominciato voi, no voi".
Io onestamente non vedo una soluzione.
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