QUELLI CHE ARRIVARONO QUI, PER PRIMIAttraverso i loro volti si specchiava un cielo
di dimensioni impreviste.
Poteva essere vuoto
o popolarsi di braccia tatuate.
L’unico oro, quello dei tramonti.
Il resto grigio
ispido pelame
infestato dagli occhi e dai tamburi.
* * *
70, WASHINGTON SQUARE SOUTHDifficile guardare
guardare e basta. Si cercano sempre scampoli
di significato familiare
anche nel catrame unto di fumo salato
o nella luce che rimbalza a ferirti
al primo attraversamento di Madison Avenue. E invece
bisognerebbe che tutto fosse indifferente.
La mente è una trappola.
Lo scoiattolo si affaccia alla finestra
e guarda dall’alto l’incastro dei rumori
la luce gli sfina la coda
e tutta New York è un piano inclinato di intersezioni
e alleanze.
Il giorno finiva sempre all’imbocco della strada
anche se durava ancora al vertice
e il non capire aiutava
si era nudi come nei sogni
che ti tradiscono il respiro tra le costole.
Eri un atlante le membra sparpagliate
nessuno a ostacolarti il circolo
virtuoso dei pensieri
l’impigliarsi trionfante sempre nello stesso
crocicchio la combustione gioiosa.
* * *
PER STRADA (5th Avenue)La direzione che ciascuno sceglie
non è importante.
Importante è l’urto
e il rimbalzo.
Per questo puoi andare verso l’alto
e attraversare terre abitate
o trovare un pezzo di traiettoria ascendente bloccato nel tunnel
magari è solo l’interno degli occhi rovesciato dal sonno
ma basta quello
devi collezionare le tracce
tutto ti appare di taglio
devi misurare la convergenza
cogliere il senso prima della luce.
* * *
SUBWAY Q, 8 ST/NYUNella massa vischiosa
scoppiavano emboli di solitudine
lacrime imprevedibili sedili occupati dal sangue
quando entravano in collisione le urla
deformavano gli occhi
la città era troppo grande e bella
neanche il dolore la ammaestrava.
* * *
GREEENPOINTBastava spostare un elemento
e si otteneva una diversa decalcomania
senza dover lacerare lo sfondo il profilo reciso dell’acciaio
le scolature dei lavandini scavavano glifi dorati nell’ombra.
Si esiste solo se non si cerca di saperlo
se si smuovono i fondigli più tenaci.
4 commenti:
ciao Serghiej, vorrei dirti che ieri sono morto insieme a Eluana. ho da sempre quell'aspetto nordico e mi prendono per un americano o inglese che non sono. con tanto d'inchini e di rispetto perchè sembro benestante. che dentro possa esser marcio non importa a nessuno. ma ieri compravo dei francobolli destinazione che non a tutti piace. e mi sono sentito dire di tornarmene nel mio paese. che poi sarebbe per metà Italia.
quella su washington square per quel che ne penso io è un capolavoro... le altre le devo rileggere (una volta è sempre troppo poca)...
però, hai visto, hai scritto proprio tanto su new york, e te lo volevi tenere tutto per te 'sto ben di dio?
;-)
@Antonio
Grazie dei complimenti, ma sai com'è: le cose che scrivo mi sembrano sempre appunti talmente privati che ho dubbi se possano davvero interessare a qualcuno.
Ho l'impressione di mostrare in pubblico una verruca, un callo, insomma qualcosa che dovrei tenermi per me.
@Anonimo
Chi sei?
come chi sono ? quel topo a cui davi caccia a New York ! non penserai mica da aver fatto fuori quella povera bestiolina..
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