venerdì 10 ottobre 2008

internet e la scia di lumaca


Ai primi di settembre ho subito un'intrusione di hacker sul mio computer. Qualcuno mi ha sottratto delle password e ha cercato di usarle per una truffa su un sito di vendite via internet. L'ho bloccato subito, per fortuna, ma ha avuto il tempo di sottrarmi un sacco di dati e di cancellare (per dispetto, suppongo) buona parte della posta nella mia casella e-mail.

Ho dovuto fare una denuncia alla polizia postale, poi mi è toccato cambiare un sacco di password e user-id a diversi siti, chiudere vari account e riaprirne di nuovi, telefonare alla banca perché potrebbero essere stati sottratti dati sui conti bancari o sulla carta di credito. Poi ho dovuto far riformattare il computer, sganciare 150 euri al tecnico, star fermo dieci giorni perchè senza pc non potevo lavorare, e infine reinstallare e reimpostare tutti i programmi che mi servivano.

Ma il punto è che, in tutto ciò, mi sono reso conto di quante tracce ci lasciamo dietro ogni volta che navighiamo il web: password memorizzate, dati personali, numeri di carta di credito, nomi di amici e conoscenti, commenti sui forum, cookies scaricati, foto inviate, informazioni lasciate cadere sbadatamente in un'email che poi chissà dov'è andata a finire. Un'infinità di briciole di Pollicino, solo che non servono a noi per ritrovare la strada, ma ad altri per tallonare noi. Infinite chiavi che possono aprire porte pericolose, porte che danno dritte dritte sulla nostra privacy personale. Un po' come andare in giro con la patta sbottonata.

O, meglio ancora, come lasciarsi dietro una traslucida scia da lumache, una bava appiccicosa di dati e informazioni che poi è quasi impossibile cancellare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che non sapevo che avevi aperto un blog (navigo molto poco in rete)? Felice di averlo scoperto, perché mi stavo perdendo qualcosa di interessante.

Saluti
Baldrus

Anonimo ha detto...

L'ho aperto da non molto, e onestamente ancora non so bene che direzione dargli.
Spero di poterlo aggiornare un po' più spesso, in futuro. E, ovviamente, che risulti interessante...