domenica 17 luglio 2016

fanciulle e seni_quattro poesie di Andreas Embirikos

Ragazza

La casa brulica di gioia
Come una brocca piena di latte al sole
Una fanciulla alla finestra di nascosto
Offre i suoi seni ai colombi.

Le mammelle pulsano ricolme
E i capezzoli sono eretti
Gli uccelli le succhiano
E il latte trabocca all'improvviso.

* * *

I dardi

Una fanciulla in un giardino
Due donne in un vaso di fiori
Tre fanciulle nel mio cuore
Senza limiti senza condizioni.

Una palma di mano su un vetro
Una palma di mano su un seno
Un bottone che si sbottona
Una mammella che si scopre
Mentre il Sagittario con i dardi
Brilla lassù in cielo
Senza limiti senza condizioni.

* * *

Sipario notturno

La tramontana coprì la notte
All'inizio non c'era altra voce
Poi i massi rotolarono sui pendii
Fuori dalle camicette bianche sgusciarono seni
Con capezzoli appuntiti nel creato
Poi silenziosamente
Delicatamente
Impercettibilmente
Si scostò il sipario
Perché sulla scene apparisse il melodramma.

* * *

Quando sotto la stoffa si mosse il tuo seno,
Mentre correvi a prendere la palla con la racchetta
I sussulti formarono quella piega
Che ancora mi fa trasalire l'anima
Quando una folata di vento scuote la cortina della mia stanza.

Questo all'inizio attrasse la mia attenzione –
Tanto che, anzi, distinsi subito tra tutte le altre
La curva dei tuoi glutei
E vidi improvvisamente una striscia nuda del tuo corpo
Sopra la calza,
E mentre distendevi una tibia e un braccio
Vidi descriversi fugacemente ma rettamente
L'angolo delle tue cosce.
E così, prima di vederlo
Sentii che mi sarebb piaciuto molto il tuo viso –
E questo accadde.


Andreas Embirikos 
(Brăila, Romania, 1901 – Atene, 1975)

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