venerdì 26 dicembre 2014

opus inchoatum

I hear that you're building
Your little house deep in the desert...
(Leonard Cohen)

Sono convinto che in fondo tutto
possa significare tutto
anche il silenzio della mattina
di Santo Stefano – mentre da un lato
della scrivania traduco Robert Lowell
e dall'altro prendo appunti
per lettere alle quali ti ho chiesto
di non rispondere.
Non ho niente di nuovo da raccontarti
come sempre del resto
e il lavoro come sempre non ha fine
né frutto. Tanto vale estirpare le mani
dal calco tiepido dei seni
e affrontare a schiena nuda la sesta
giornata d'inverno. Ho sentito il meteo
c'è neve in arrivo dalle mie parti
non so dalle tue. Questa
è la poesia numero novantasei
quest'anno – e molte le hai già lette.
Anche quello è un lavoro senza fine
ma il rammendo alla fine comporrà
un disegno coerente – almeno spero.
Ho sbirciato fuori comunque
il mondo è immobile
e privo di colori. È un buon segno
o perlomeno io lo leggo così
perché posso sincronizzare
il respiro sul ritmo più vicino
possibile alla quiete. Non c'è molto
da dire ma bisogna dirlo.

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