mercoledì 11 settembre 2013

i cocci e la campana (di Alessandra Carloni Carnaroli)





Non ho la minima idea di chi sia Alessandra Carloni Carnaroli (anche se Google aiuta), ma certe volte quella fogna che è FaceBook sortisce anche qualche bel risultato: ad esempio questo post in un marchigiano scoppiettante, che parla con ironia di cose serissime.


pensierino sulle scuole fichissime e alternative che battono 10 a 0 la scuola statale. pare.
io so' insegnante statale, insegnante scuola dell'infanzia e quindi so' di parte. e capisco che è cosa molto più fica dire al tuo alunno: domani porta il cappellino che andiamo a raccoglie l'uva nella nostra vigna biodinamica per farne oggetti d'arte contemporanea da appendere nello spazio free creativity super cool dove tutti stanno a zampettare sui colori e a batte su tamburelli in pelle d'agnello morto felice invece de: domani porta la carta igienica che l'amo finita. Ma la scuola statale è aggratis e in un momento in cui ce se frega la pagnotta per fame è tantissimo. Noi se sta in mezzo, chi meglio chi peggio, a racimolare esistenze piccole e piene d'angoli che per capire il verso ce metti un sacco di tempo e d'ascolto e di pazienza che 'nte bastano tutti i santi, a metterle a confronto non per valutarle ma per dire: vedi bell* della maestra tua, ce sei tu, fichissimo soggetto cosiddetto bambino ma c'è pure altro. e questo altro non fa paura. pure se è un po' o tanto diverso pure se te zompa addosso o 'nn capisci quando te parla pure se nn becca' 'nincastro pure se 'nnsgocciola tempere tipo pollock pure se campa de merendine kinder. Tirare fuori i bambini dal sistema, secondo me, non serve ( e lo dico per esperienza e sbagli diretti, come genitore). Si lavora dall'interno per metterne in crisi il funzionamento. Tutti bravi a tirare sassi da lontano. perché così magari se rompe pure la campana di vetro fragilissimo. ma sui cocci ce dovemo camminà noantri. comunque.

5 commenti:

amanda ha detto...

fantastica

Daniele Barbieri ha detto...

(pssst! è marchigiano, non romanesco)
Però per il resto sto tutto d'accordo

sergio pasquandrea ha detto...

non avevo colto la sfumatura.
bellissimo, comunque

amanda ha detto...

Scuola per ricchi

Sono berline sportive e neri suv
che varcano gli alti cancelli e di là scaricano
i poveri figli dei ricchi alla scuola privata.
Ne avrà cura tutoria dietro le reti e le insegne
la scuola fino a sera, e torneranno
al crepuscolo i genitori e la loro flottiglia
tenacemente giustificata lungo il giorno,
cromatura per cromatura, investimento
su investimento in assenza di impicci.
I figli, nelle pause,
corrono fuori a fumare nervosi a gridare qualcosa
o restano silenziosi contro un muro.
Non bisticciano quasi mai, non manifestano
pena o interessi particolari per gli effetti e le cause.

Si allenano a diventare come i padri come le madri.

Fabio Pusterla

sergio pasquandrea ha detto...

grazie Amanda
(questa me la rivendo... :-) )