Se volessi un'altra volta queste minime parole
sulla carta allineare (sulla carta che non duole)
il dolore che le ossa già comportano
si farebbe troppo acuto, troppo simile all'acuto
degli uccelli che al mattino tutto chiuso, tutto muto
sull'altissima magnolia si contendono.
Ecco, scrivo, cari piccoli. Non ho tendine né osso
che non dica in nota acuta: «Più non posso».
Grande fosforo imperiale, fanne cenere.
Franco Fortini (da "Composita solvantur", 1994)
1 commento:
la terzina centrale con tutte quelle U mi fa sentire gli spilli addosso e "più non posso" :)
Posta un commento