E siamo a cinque.
Cinque Gipi in un anno configurano uno stato di seria dipendenza.
Comunque: questo “Diario di fiume” raccoglie dodici storie brevi o brevissime (la più lunga, quella che dà il titolo al volume, è di una ventina di tavole, ma ce ne sono anche di una o due) pubblicate qua e là negli ultimi dieci anni.
Tecniche e temi sono i più vari: due ragazzi che discendono un fiume in canoa; un pugile in un incontro truccato; due uomini, entrambi segnati da un dolore recente, che vanno a raccogliere funghi; una bacinella Moplen piena di Campari Soda; un vagabondo di nome Puzzola; migranti africani; una sex-doll iperrealistica; un appuntamento mancato. E l'ultima storia che, in qualche modo, si ricollega alla prima.
Storie tenere, ciniche, ironiche, tragiche, liriche, grottesche, come sempre in Gipi.
Insomma, che parlo a fare? Leggetelo, e basta.
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