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Danijel Zezelj, Small Hands, Edizioni Di, 2004 (p.n.n., 18€)
Come si fa a riassumere una storia di Zezelj? È come riassumere un sogno: puoi dire tutto, ma alla fine ti accorgi di non aver detto proprio l'essenziale.
Ad esempio, di “Small Hands” si potrebbe dire che è la storia di un ragazzino nero, forse autistico, forse ritardato, che cresce in un ghetto e vede nel pianoforte di Thelonious Monk l'unica occasione per fuggire. Almeno in sogno.
Oppure, di “Il ritmo del cuore”, si potrebbe dire che è la storia di un percussionista che vive a New York e che attraverso la musica sogna un'Africa di sole e palme e felicità primordiale.
Ma non si sarebbe detto niente.
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Poi ci sono le altre storie brevi de “Il ritmo del cuore”, che poi non sono nemmeno storie, ma sogni di sogni, flussi di immagini labilmente collegate a flussi di parole.
Resta il fatto che Zezelj è una delle matite più visionarie del fumetto mondiale.
È nato a Zagabria nel 1966, ha pubblicato molto in Italia e in Francia e da metà anni '90 vive negli Stati Uniti. La sua compagna è la sassofonista Jessica Lurie, e nelle sue storie ha spesso un peso fondamentale la musica, in particolare il jazz e il blues.
Leggetelo.
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