Il blog di Tito Faraci rammenta giustamente che due giorni fa cadeva il centenario della nascita di un genio: Alex Raymond (nato il 2 ottobre 1909 e morto in un incidente stradale il 6 settembre 1956, a soli 47 anni).
Tito sottolinea anche che il centenario è passato stranamente sotto silenzio: eppure si tratta di un genio assoluto. E' stato definito "il Michelangelo dei fumetti", e la definizione non è affatto esagerata.
Appartiene a una generazione di autori (lui, Milton Caniff, Hal Foster, Burne Hogarth, Lee Falk, Jack Kirby, Will Eisner...) che hanno inventato, quasi dal nulla, le regole base della grammatica fumettistica. Anzi, Raymond quelle regole le ha anche trascese, smontate. In pratica, ha già detto tutto lui, e gli altri non hanno fatto altro che continuare il lavoro.
Con "Flash Gordon" ha sperimentato segni, inquadrature, stili narrativi, con una fantasia e una maestria che rimangono tuttora insuperate (qui trovate un bel saggio sulla sua arte, firmato dal semiologo Daniele Barbieri). Con "Rip Kirby", ha semplificato il suo stile e ha creato una perfetta detective story calata nella realtà contemporanea (qui qualche esempio del modo in cui rielaborava fotografie per trasformarle in vignette).
E infine, se mi è concessa una notarella personale, credo che abbia disegnato alcune delle donne più sensuali della storia del fumetto (altro che le Barbie fatte con lo stampino di Milo Manara...).
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15 ore fa
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