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Tito sottolinea anche che il centenario è passato stranamente sotto silenzio: eppure si tratta di un genio assoluto. E' stato definito "il Michelangelo dei fumetti", e la definizione non è affatto esagerata.
Appartiene a una generazione di autori (lui, Milton Caniff, Hal Foster, Burne Hogarth, Lee Falk, Jack Kirby, Will Eisner...) che hanno inventato, quasi dal nulla, le regole base della grammatica fumettistica. Anzi, Raymond quelle regole le ha anche trascese, smontate.
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Con "Flash Gordon" ha sperimentato segni, inquadrature, stili narrativi, con una fantasia e una maestria che rimangono tuttora insuperate (qui trovate un bel saggio sulla sua arte, firmato dal semiologo Daniele Barbieri). Con "Rip Kirby", ha semplificato il suo stile e ha creato una perfetta detective story calata nella realtà contemporanea (qui qualche esempio del modo in cui rielaborava fotografie per trasformarle in vignette).
E infine, se mi è concessa una notarella personale, credo che abbia disegnato alcune delle donne più
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