martedì 1 settembre 2009

dell'acquistare musica

Fino a una decina d'anni fa, Collestrada era un anonimo borgo in cima a un poggio, sulla strada tra Perugia e Assisi, e doveva il suo maggior motivo di gloria al fatto che proprio lì, nel 1202, fu combattuta la battaglia durante la quale Giovanni di Pietro Bernardone, allora chiamato Francesco, e più tardi San Francesco d'Assisi, cadde prigioniero dei Perugini. Oggi, se si cerca di andare a Collestrada nei fine settimana, bisogna rassegnarsi a fare almeno una mezz'oretta di fila prima di trovare parcheggio. La ragione è che ai piedi del poggio sorge il centro commerciale più grande della provincia.
Io ci sono andato qualche giorno fa per cercare un frullatore, un caricabatterie per la fotocamera digitale e un decoder satellitare. Passando alla cassa, ho notato dei dischi in offerta e, dopo aver rovistato un po', ho preso un box con le registrazioni complete di Bill Evans al Village Vanguard (3 cd a 12 euro e 90), uno con due dischi di James Brown ("Live at the Apollo" e "Soul on Top", totale 7 e 90) e uno della serie "Touchstones" della ECM ("Conception Vessel" di Paul Motian, con Keith Jarrett, Charlie Haden, Leroy Jenkins e Sam Brown, 9 euro e 90). Tre cd a 29 euro e 70, niente male.
Oggi sono andato alla Feltrinelli in Corso Vannucci perché era arrivata della roba che avevo ordinato e anche lì, facendo la fila alla cassa, ho notato, proprio dietro la scollatura ombelicale della biondina nella fila accanto, un'altra serie di cd ECM in offerta (a dimostrazione del fatto che la forza magnetica, per la quale la pupilla maschile va fatalmente a convergere con le ghiandole mammarie femminili, ogni tanto produce anche risultati utili). Ho aggirato la biondina in questione, rischiando di urtarla e guadagnandomi un sorriso divertito che, in tempi nei quali il mio anulare sinistro era privo di anello nuziale, avrei sfruttato come inizio di un approccio, e ho scelto altri tre cd: "Balladyna" di Tomasz Stanko, "Kultrum" di Dino Saluzzi e "Rambler" di Bill Frisell, a 9 e 90 ciascuno. Totale, di nuovo 29 euro e 70.
Ma la cosa che mi ha colpito non è tanto la coincidenza delle due cifre, né il fatto di non aver ancora mai comprato titoli praticamente imperdibili, né tantomeno il delicato avvallamento tra i seni della biondina (quello ho smesso di guardarlo dopo pochi decimi di secondi perché, che ci crediate o no, sono una persona seria), quanto il fatto che quel gesto, allungare la mano su uno scaffale per guardare dischi da comprare, un tempo così usuale, quasi quotidiano, non lo facevo da anni. Non so più nemmeno quanti anni, almeno cinque o sei credo.
In tutto questo tempo ho ascoltato solo dischi comprati su internet, o scaricati in modo più o meno legale, o copiati e masterizzati, o ricevuti dal giornale per recensirli.
Insomma, mi ha fatto una strana impressione.
Soprattutto se penso che, tempo qualche anno, potrebbero scomparire anche i cd. E allora valla a guardare, una scollatura, dietro un file mp3.

3 commenti:

Roberto ha detto...

Stesso percorso. Qualche anno fa epiche discese a Milano dove da Buscemi (il miglior negozio italiano, a mio parere) lasciavo consistenti fette di stipendio. Ora tra cd che mi arrivano dai distributori e internet (diciamo la verità, pochi i legali e moltissimi gli altri......), non metto piede in un negozio se non casualmente un paio di volte l'anno. E spesso esco immediatamente senza aver acquistato nulla. La rivincita....

Liberty Alex ha detto...

ah ah!!!

l'ultima volta che ho acquistato un cd è stato per fare un regalo a mia sorella:mi sono presentato,quasi con la coda fra le gambe,ad una bancarella di città,chiedendo ingenuamente "un cd al passo coi tempi"...il venditore,dopo avermi gettato un'occhiataccia,derivante dalla consapevolezza di chi è abituato a vendere a gente che di "musica moderna" ne sa abbastanza,e sa andare a colpo sicuro,mi ha rifilato un cd di canzoni inglesi,che quantomeno a mia sorella è piaciucchiato....ma difficilmente le regalerò ancora un cd,vista la disarmante capacità con cui lei usa limewire....

di convergere magneticamente lo sguardo verso le ghiandole mammarie femminili,invece,mi capita spesso:ci sto anch'io un decimo di secondo,salvo poi tornarci ancora dopo qualche istante,in una specie di "raccolta di attimi dorati"....scusate lo sfogo ...

Unknown ha detto...
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