venerdì 2 gennaio 2009

dire l'indicibile



In-fanzia (età del non parlare)

Spaventata le sta succedendo
d'avanzare giorno per giorno indietro nel tempo
adulta sta toccando il traguardo
di un letto a forma di culla
dal basso vi guarda le ombre
giganti passate muovete le labbra le bocche
lei non comprende la lingua
spaventata vi guarda che andate di là
piange vi vuole lì accanto
toccarvi mettervi in bocca
incantata vi guarda dal basso le ombre le bocche
vuole scoprire decifrare la lingua
vi chinate le date un gioco di gomma
andate di là lei non riesce a parlare
nel silenzio la sentite fare piccoli versi
tentare
Vivian Lamarque

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

cavolo sergio, mi assento in questi giorni, mi assento poche ore o giorni interi ma non riesco a starti dietro, sei in continuo aggiornamento!

ho letto il tuo articolo su jazz e divertimento, e sono perfettamente d'accordo, anche se poi non sono un cultore di jazz, lo ascolto, ma sono ancorato ai '50, ai '60...

ho letto l'autobiografia di mingus, e anche se c'era molta rabbia c'era anche tanta autoironia...

mi piace anche il fontana che hai messo per commentare la poesia della lamarque, credo che sia un connubio inedito ma riuscito...

infine ti faccio le mie scuse, avevo capito che avessi un figlio, e invece è una bambina...

o sono due?

una caro saluto e un buon 2009 a voi!

sergio pasquandrea ha detto...

E' che io lavoro al computer, quindi ci passo le giornate e ogni volta che ho qualche idea la scrivo direttamente qui.
Se ti interessa il jazz, continuo a farmi spudoratamente pubblicità e ti dico che sul Giornale della Musica di gennaio c'è un mio pezzo sulle autobiografie di jazzisti, dove parlo anche di quella di Mingus.
A proposito, ho una bimba, ma non c'è nulla di cui tu debba scusarti... ;-)
Buon anno anche a te.