martedì 4 agosto 2009

lampi


Mentre la musica passa sopra le loro teste, lui la guarda con occhio critico: un dente storto, troppo ossuta, seno piccolo, brutti piedi, una cicatrice bianca a zig-zag sul polpaccio, un modo sgraziato di piegare la testa parlando.
All'improvviso si rende conto di esserne innamorato, follemente.
Darebbe qualunque cosa pur di stringerla, baciarla dai denti alla punta dei piedi. Quella cicatrice, poi, lo fa impazzire dal desiderio.

6 commenti:

io ha detto...

bellissimo

bellissimo

(deve aver conosciuto la mia cugina dell'Ohio)

io ha detto...

questo racconto mi ha fatto venire in mente il libro "Non ti muovere". spero non ti dispiacia. l'hai letto ?
ma il tuo è più bello

ps ha detto...

lo vedo un pò zen. non servono le 300 pagine. non sempre. complimenti ancora

sergio pasquandrea ha detto...

No, non ho letto il libro. Ho visto in TV qualche scena del film, che ho trovato assai deprimente, nonostante la bravura dei protagonisti.

sergio pasquandrea ha detto...

A proposito, questo vorrebbe essere il primo di una serie di raccontini di poche righe, ognuno dedicato a un'epifania, a uno di quei momenti di consapevolezza acuta, dolorosa, che ogni tanto, inaspettatamente, ci si affacciano alla coscienza.

12345678 ha detto...

ed io non ho visto il film. il libro è uno di quelli che ho letto dopo le continue domande "ma l'hai letto ? non l'hai letto ?" come lo era stato con "l'Alchimista" e "Va dove ti porta il c...". Anche "Sulla strada" di Keruac l'ho letto solo perchè in Italia se ne parla in continuazione. l'ho trovato addirittura noioso. insomma, tante letture deludenti, tempo sprecato. ormai voglio andare sul sicuro. le tue recensioni in pillole, insomma.

a proposito: la poesia zen, Basho.. quanto mi piace.

aspetterò con curiosità questi tuoi racconti