Apostolos Doxiadis / Christos H. Papadimitriou / Alecos Papadatos / Annie Di Donna, Logicomix, Guanda, 2010 (352 pp., 23 €)Sì, lo so, non se ne può più: ormai di
graphic novels ne spuntano di nuove ogni giorno, come funghi. Però questa è diversa.
Inizia con gli autori (a proposito, sono quasi tutti greci, come si capisce dai nomi; i primi due sono professori universitari di matematica negli Stati Uniti e hanno scritto i testi; il terzo ha disegnato le pagine nitide ed espressive di questo libro; la quarta è la moglie del terzo, è francese e ha realizzato la colorazione); inizia, dicevo, con gli autori che discutono sulla possibilità di realizzare questo libro (sì, lo so, meta-fumetto, se n'è visto a bizzeffe: ma questo qui è diverso).
Insomma, quel che c'è di diverso è che il soggetto di questa
graphic novel è nientedimeno che la matematica. Anzi, peggio. La branca più astratta e astrusa della matematica, quella che confina più strettamente con la filosofia: la logica.
La sfida di “Logicomix” è proprio questa: trasformare la logica in narrazione. Sfida vinta, lo dico subito, soprattutto perché il libro prende come protagonista uno dei più grandi logici e matematici del Novecento, Bertrand Russell, che fu anche una personalità complessa e affascinante.
Scienziato geniale (scrisse il suo
opus magnum, i “Principia Mathematica”, a meno di quarant'anni), ma anche uomo multiplo e sfaccettato: matematico di formazione, ma anche appassionato di filosofia, nato da famiglia aristocratica, ma di idee politiche radicali, leader di movimenti pacifisti, alfiere del libero amore e della pedagogia non autoritaria (in tempi ancora non sospetti).
Attraverso le conversazioni tra gli autori, veniamo a poco a poco a scoprire la biografia, soprattutto intellettuale, di Russell, lo seguiamo nella sua inquieta ricerca, all'inseguimento dei principi primi della matematica, di un sapere che gli assicuri un fondamento conoscitivo solido e incrollabile. Incrociamo i maggiori matematici del Novecento, ne conosciamo genialità e meschinità.
Insomma, la sfida (vinta) di “Logicomix” è quella di creare un romanzo grafico lungo più di trecento pagine, incentrato su questioni filosofico-matematiche tra le più ardue che mente umana abbia mai concepito, completo di glossario e bibliografia finale, e di rendere il tutto leggibile e appassionante quanto un thriller o una spy-story.
Anzi, come veniamo a scoprire nelle ultime pagine, ci sono nessi sottili e segreti che uniscono Eschilo con Bertrand Russell. Non foss'altro che per queste piccole ma geniali illuminazioni, il libro meriterebbe di essere letto.