Papà: "Cipollino, ti sei divertito?"
Lorenzo: "Petté mi chiami cipollino?"
Papà: "Perché, non ti piace?"
Lorenzo: "Tì, mi piace. Maammaaaa, i ppapà mi chiama cipollino!"
Mamma: "Sì, chicco, è il tuo soprannome".
Elena: "No, è un sottonome!"
martedì 30 settembre 2014
lunedì 29 settembre 2014
domenica 28 settembre 2014
cronache familiari: fischi
- Papà, ma la mamma ta ficchiale?
- Sì, certo sa fischiare.
- E la tolella?
- Sì, anche la sorella.
- Io non ho ancola impalato. Faccio tolo dei cuccioli di ficchio!
- Sì, certo sa fischiare.
- E la tolella?
- Sì, anche la sorella.
- Io non ho ancola impalato. Faccio tolo dei cuccioli di ficchio!
sabato 27 settembre 2014
cronache familiari: galanterie e romanticume
"Mamma, tei ploplio una bella lagazza. Quati quati ti pposo!"
* * *
"Mamma..."
"Che c'è, cicci?"
"Come lo vorrei anch'io, un marito così..."
"Così come?"
"Come il mio papà!"
* * *
"Mamma..."
"Che c'è, cicci?"
"Come lo vorrei anch'io, un marito così..."
"Così come?"
"Come il mio papà!"
venerdì 26 settembre 2014
robetta mia...
...(e non solo: anche di Mimmo Pastore, Antonio Lillo e Manuela Mastrangelo) su "Il Bellavista".
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quasi trasparente
Mi domando – ogni volta che ne vedo
una – come facciano a tenersi insieme
le libellule – come funzionino
quegli organismi così estesi in lunghezza
e così poco in larghezza.
Questa ad esempio che continua
a restare sospesa sulla verticale
della mia testa: è quasi trasparente –
un segmento nero e azzurro che appena
si ritaglia conto il cielo.
Le libellule sono immutate
da milioni di anni: qualcosa
ci dev'essere – in quella struttura
così leggera – che le rende indistruttibili.
Poi penso a te – al nero vibrante
dei tuoi occhi ai tuoi polsi sottili
all'articolazione delle tue dita –
e mi dico che nulla potrà spezzarti
e che voglio restarti vicino
offrirti un appoggio quando
te ne serve uno – una pausa
di tepore prima
di riprendere il volo.
giovedì 25 settembre 2014
"pulchra enim sunt ubera..."
L'uomo in ombra non ha occhi
se non per la carne bianca
libera finalmente dall'oro
che la opprimeva
lei del resto
non oppone resistenza
distratta com'è dall'oro
e dalle carni bianche
ritratte per l'assalto
del batuffolo bianco e dorato
che ritorce – finalmente
la sinusoide degli sguardi
(rimarrà sospesa – per sempre
la caduta dell'ultimo
lembo di stoffa – quello
che donerebbe i capezzoli alla luce).
nell'immagine: Paolo Veronese, Venere, Marte e Cupido con un cane
(Edinburgo, National gallery of Scotland)
(Edinburgo, National gallery of Scotland)
cronache familiari: l'economia secondo Lorenzo
- Papà, pecché ci tono i poveli?
- Perché alcune persone non posso comprarsi tutto quello che gli serve, vestiti, roba da mangiare...
- E petté non te li complano?
- Perché non hanno i soldi!
- Tì, ma allola petté non ti complano i toldi?
- Perché alcune persone non posso comprarsi tutto quello che gli serve, vestiti, roba da mangiare...
- E petté non te li complano?
- Perché non hanno i soldi!
- Tì, ma allola petté non ti complano i toldi?
mercoledì 24 settembre 2014
cronache familiari: la plossima volta
Lorenzo, al pronto soccorso per un taglio sulla fronte che si è procurato facendo un volo dalla bici dritto sul breccino, fa amicizia con un altro bimbo. Lui lo fa giocare con le sue macchinine.
"Mamma, la plossima volta che veniamo qui mi potto anche le mie macchinine, così con Alessandlo possiamo giocale con quelle".
Se questi sono i progetti*, si prospettano tempi duri...
*(Per inciso, è la terza visita al pronto soccorso in meno di sei mesi.)
*(Per inciso, è la terza visita al pronto soccorso in meno di sei mesi.)
martedì 23 settembre 2014
sono sagge?
Ci sono persone assegnate che non riescono
a incontrarsi mai e s’aggiustano ad amare
un’altra persona per rammendare l’assenza.
Sono sagge.
a incontrarsi mai e s’aggiustano ad amare
un’altra persona per rammendare l’assenza.
Sono sagge.
Erri De Luca
lunedì 22 settembre 2014
I have lived here before
C'è tanta musica che mi piace.
Ma poi c'è musica che mi tocca dentro tanto in profondità, con una intensità tale da farmi concepire l'assurda, irrazionale certezza di averla già sentita, in qualche vita precedente.
Questa, ad esempio.
Ma poi c'è musica che mi tocca dentro tanto in profondità, con una intensità tale da farmi concepire l'assurda, irrazionale certezza di averla già sentita, in qualche vita precedente.
Questa, ad esempio.
domenica 21 settembre 2014
sabato 20 settembre 2014
autoritratto in forma di nulla
Ciò che davvero vorrei essere
è un poeta minore un Floro un Ausonio
un retore blasé lo scoliasta
di un'età argentea
vorrei somigliare a un paese senza nome
un cerchio di campanili e finestre vuote
intravisto in piena corsa nello specchietto
ignoto alle mappe
sarei una lingua ugro-finnica
o un dialetto prossimo all'estinzione
una grammatica fortemente atipica
irta di ergativi
avrei tutto il tempo di prepararmi
all'amore postumo geloso
dedicandomi nel frattempo
a coltivare la polvere.
è un poeta minore un Floro un Ausonio
un retore blasé lo scoliasta
di un'età argentea
vorrei somigliare a un paese senza nome
un cerchio di campanili e finestre vuote
intravisto in piena corsa nello specchietto
ignoto alle mappe
sarei una lingua ugro-finnica
o un dialetto prossimo all'estinzione
una grammatica fortemente atipica
irta di ergativi
avrei tutto il tempo di prepararmi
all'amore postumo geloso
dedicandomi nel frattempo
a coltivare la polvere.
venerdì 19 settembre 2014
il fanciullino
"Che cosa ti do, un pugno nello stomaco, un calcio sugli stinchi o una pallonata in faccia?!".
Detto con l'aria di chi è prontissima a passare alle vie di fatto.
A sei anni.
Complimenti alla famiglia, eh?
Detto con l'aria di chi è prontissima a passare alle vie di fatto.
A sei anni.
Complimenti alla famiglia, eh?
giovedì 18 settembre 2014
cronache familiari: poveri ma belli
- Uffa, mamma! Io plefelivo te elavamo poveli!
- E perché?
- Pecché cotì dommivamo tutti tul lettone!
- E perché?
- Pecché cotì dommivamo tutti tul lettone!
cronache familiari: capito?
"Lorenzo, non urlare. Guarda che se urli non gioco più con te, eh? Hai capito?"
"TÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ"
"TÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ"
mercoledì 17 settembre 2014
una mosca
Volava una mosca – io morivo
la quiete della stanza
era come la quiete dell'aria –
tra sussulti di bufera –
gli occhi intorno – tutti prosciugati
riuniva le forze il respiro
per l'ultimo attacco – quando il Re
dovrà apparire – nella stanza
distribuiti i ricordi – firmata
la cessione – le parti di me
assegnabili – e fu allora
che si interpose all'azzurro
una mosca – tentennante ronzio –
tra la luce – e me –
poi crollarono le finestre – e poi
non vidi più
* * *
I heard a Fly buzz – when I died –
The Stillness in the Room
Was like the Stillness in the Air –
Between the Heaves of Storm –
The Eyes around – had wrung them dry –
And Breaths were gathering firm
For that last Onset – when the King
Be witnessed – in the Room –
I willed my Keepsakes – Signed away
What portions of me be
Assignable – and then it was
There interposed a Fly –
With Blue – uncertain stumbling Buzz –
Between the light – and me –
And then the Windows failed – and then
I could not see to see
la quiete della stanza
era come la quiete dell'aria –
tra sussulti di bufera –
gli occhi intorno – tutti prosciugati
riuniva le forze il respiro
per l'ultimo attacco – quando il Re
dovrà apparire – nella stanza
distribuiti i ricordi – firmata
la cessione – le parti di me
assegnabili – e fu allora
che si interpose all'azzurro
una mosca – tentennante ronzio –
tra la luce – e me –
poi crollarono le finestre – e poi
non vidi più
Emily Dickinson
(traduzione mia)
* * *
I heard a Fly buzz – when I died –
The Stillness in the Room
Was like the Stillness in the Air –
Between the Heaves of Storm –
The Eyes around – had wrung them dry –
And Breaths were gathering firm
For that last Onset – when the King
Be witnessed – in the Room –
I willed my Keepsakes – Signed away
What portions of me be
Assignable – and then it was
There interposed a Fly –
With Blue – uncertain stumbling Buzz –
Between the light – and me –
And then the Windows failed – and then
I could not see to see
martedì 16 settembre 2014
cronache familiari: un dinosauro per amico
"Eli, perché hai avvolto il tuo peluche con la coperta?"
"Perché Chicco [ossia Lorenzo, NdR] è un velociraptor."
"Ah, ho capito, hai paura che la mangi."
"No, sono amici e lui la protegge, però se poi per sbaglio gli fa male con gli artigli..."
* * *
"Lorenzo, giochi con me?"
"No, pecché ai dinotauli gli piace giocale da toli. Non voiono nettuno che gioca con lolo!"
"Perché Chicco [ossia Lorenzo, NdR] è un velociraptor."
"Ah, ho capito, hai paura che la mangi."
"No, sono amici e lui la protegge, però se poi per sbaglio gli fa male con gli artigli..."
* * *
"Lorenzo, giochi con me?"
"No, pecché ai dinotauli gli piace giocale da toli. Non voiono nettuno che gioca con lolo!"
lunedì 15 settembre 2014
cronache familiari: tecniche investigative d'avanguardia
- Eli, a che state giocando?
- Alla polizia.
- E tu chi sei?
- La polizia.
- E Lorenzo?
- Lui è il velociraptor della polizia.
- E che cosa fa un velociraptor della polizia?
- Sente l'odore dei ladri.
- Alla polizia.
- E tu chi sei?
- La polizia.
- E Lorenzo?
- Lui è il velociraptor della polizia.
- E che cosa fa un velociraptor della polizia?
- Sente l'odore dei ladri.
domenica 14 settembre 2014
c'è...
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C'è una donna.
Ha grandi occhi neri, dita lunghe, un petto da uccellino. A volte vola talmente vicina alla felicità che si brucia la punta delle ali e poi scappa.
Mi somiglia, in questo. Abita gli angoli in penombra, quando le capita di fissare il sole si meraviglia dei colori.
C'è una donna ed è mia sorella. L'ho saputo tardi, ma quando l'ho saputo ho anche saputo di saperlo da sempre.
La mia sorellina è alta e vive lontana da me, ma è anche piccola piccola e sta in un cantuccio della mia gabbia toracica di cui solo io possiedo la chiave. Ogni tanto la sento muoversi, con un brusio lieve, con quello stesso frullo d'ali che fanno i pettirossi quando abbandonano il suolo.
C'è mia sorella che mi parla, quasi sempre da lontano. C'è mia sorella e ci sono io, ma non è vero, perché c'è una sola persona, solo che qualcuno l'ha spezzata in due e ha lasciato che le due metà se ne andassero in giro per il mondo.
Poi si sono incontrate, è vero. E da allora, di tanto in tanto, attraversano porzioni di pianeta per ricongiungersi.
C'è la mia sorellina che è bella, bella, bella. C'è la mia sorellina che ha due cuori, e i due cuori fanno rissa l'uno con l'altro, e la mia sorellina ha tanti lividi sul petto che vorrei poter curare e non posso.
Una volta l'ho abbracciata e l'ho sollevata dal suolo, e non pesava nulla, non pesava più di un soffio di brezza, perché non ero io a sollevarla, era lei a venirmi incontro, a cercare il suo posto tra le mie braccia.
sabato 13 settembre 2014
venerdì 12 settembre 2014
cronache familiari: 4... 3... 2... 1...
- Papà, cot'è quel coto?
- E' un metronomo.
- E a che tevve?
- A portare il tempo.
- Ah... E quanto tempo ti è limatto?
- E' un metronomo.
- E a che tevve?
- A portare il tempo.
- Ah... E quanto tempo ti è limatto?
cronache familiari: "non ha l'ottimo artista alcun concetto..."
"Mamma, lo sai? Con un disegno, si può creare qualunque cosa!"
giovedì 11 settembre 2014
cronache familiari: pensa a volte le disgrazie
"Mamma, non mi tilale, sennò mi fai slacciale una caviglia!"
mercoledì 10 settembre 2014
tacet
Per quanto dovrò aspettare
il secondo passo dell'angelo
sceso a turbare la luce
lui stesso non osa
mettere a repentaglio
quest'ordine perfetto
non mi resta che ascoltare
il suo silenzio
la sua ombra acuminata.
nell'immagine: Vittore Carpaccio, Il sogno di Sant'Orsola (1495)
martedì 9 settembre 2014
la nuda pelle
Io sono qui – non voi
voi siete paesaggio
costretti nelle fessure
stranieri nell'Eden
per voi non ho nemmeno
sciolto una treccia
allentato un orecchino
io non vi vedo
nemmeno mi sfiora il rovo
dei vostri sguardi
restituitemi all'acqua
a uno specchio nero.
nell'immagine: Tintoretto, Susanna e i vecchioni (1557)
lunedì 8 settembre 2014
meditazione
Lo sapevamo tutti che il momento
sarebbe arrivato prima o poi
il mondo ha cominciato a liquefarsi
fortunato chi veglia
chi all'incrocio degli assi
alza gli occhi a ricevere
questa pioggia d'oro.
nell'immagine: Tintoretto, Santa Maria Egiziaca
(Venezia, Scuola Grande di San Rocco, 1582-87)
domenica 7 settembre 2014
in weiter Ferne, so nah
E in quelle settimane lì
quelle in cui tu andavi
alla deriva – nell'urto feroce
dei tuoi due cuori
io avvertivo – te lo giuro
un'opacità nel mondo
una pellicola di grigio
spanta sull'estate
era un dolore troppo
preciso per essere casuale
coincideva con il margine
di te – con l'orlo
aperto della ferita.
quelle in cui tu andavi
alla deriva – nell'urto feroce
dei tuoi due cuori
io avvertivo – te lo giuro
un'opacità nel mondo
una pellicola di grigio
spanta sull'estate
era un dolore troppo
preciso per essere casuale
coincideva con il margine
di te – con l'orlo
aperto della ferita.
sabato 6 settembre 2014
non nisi ab obscura
“Adesso ti stai
avvicinando
a svelarti quanto folle
è il mondo
tranne te”
(Andrea Raos)
tranne far finta che
non importa quando
ma prima o poi si possa
chiamare tutti all'adunata
senza forzare il gesto della gioia
anzi con le mani sospese
non ostacolare la luce
riesci a immaginarlo
l'ascesa del respiro
i corpi abitati
non serve a molto avvicinarsi
se poi fuori fuoco rimane
il dettaglio l'unico
dove è giusto esercitare la pressione
sapere in assenza di misure
quanto affondare la lama
per ora è possibile soltanto
immaginare il distacco
paragonarlo alla palpebra
evasa dal sonno
la prima volta mi è sembrato
lo confesso
uno di quei supplizi
che ci tengono spezzati
su un angolo impossibile
e rimanevo per decidere
se fossi troppo vera
o troppo vicina
pensavo ancora si potesse
contemplare un addio
erano tutte nella stessa scena
le parole che non avevi
ancora pronunciato
avrei potuto già sapere
eppure bisognava passarci
per ciascuno dei punti morti
ricordo ad esempio
la tua assenza e la mia
in due istanti separati
senza certezza alcuna del ritorno
immagina invece di sorprenderti
perché tutte le domande sono scomparse
il tonfo del cuore molto distante
ti fa visita al mattino
il dono della tua pelle
vorrei che mi chiamassi allora
con il filo teso della nuca
ci sarebbero frasi intere
da sillabare
silenzi da descrivere
(Sed perge in tenebris
radiorum quaerere lucem
Non nisi ab obscura
sidera nocte micant*.)
*) “Ma continua a
cercare nelle tenebre la luce / Solo nella notte più
oscura brillano le stelle” (distico inciso sull'eremo benedettino
di Subiaco).
venerdì 5 settembre 2014
ascia su legno
L’amor mio è come
luna dietro fitte nubi
o fiore nel vento;
e affannoso
il pensiero corre come
puledro per uno stretto sentiero.
Oh sì, questo mondo non è
che ascia su legno fresco;
se ci ripenso
è cosa che rende tristi!
luna dietro fitte nubi
o fiore nel vento;
e affannoso
il pensiero corre come
puledro per uno stretto sentiero.
Oh sì, questo mondo non è
che ascia su legno fresco;
se ci ripenso
è cosa che rende tristi!
Izumo no Okuni
giovedì 4 settembre 2014
il dono
Non è una buona giornata. Piove
è lunedì – sono al lavoro
la commissione procede a rilento
i dati non significano
la bolla d'alta pressione sull'Europa
Occidentale rende l'asfalto scivoloso
agli pneumatici. Hic manebimus
pessime – mentre le muffe
prendono piede sui controsoffitti.
Per questo ogni tanto è necessario
ruotare di pochi gradi il campo visivo
tutto cambia – sulla terra di nessuno
il fico protende i suoi rami
le sostanze zuccherine andranno perse
nelle crepe del marciapiedi
la mano che le coglie
compie un gesto umano
la bocca adempie
la dovuta frazione d'eterno.
mercoledì 3 settembre 2014
cronache familiari: natural born birbone
- Mamma.
- Che c'è, Lorenzo?
- Lo tai che Lolento è nato bibbone?
- Sei nato birbone?
- Tì. Tono uscito cotì dalla tua pancia.
* * *
- Mamma, a Piccettino* piace tanto fale le bibbonate!
- Che c'è, Lorenzo?
- Lo tai che Lolento è nato bibbone?
- Sei nato birbone?
- Tì. Tono uscito cotì dalla tua pancia.
* * *
- Mamma, a Piccettino* piace tanto fale le bibbonate!
( * "Piccettino" è il nome in codice di Lorenzo)
martedì 2 settembre 2014
cronache familiari: SuperDad
"Mamma, lo tai? Te la politia mette in pligione il mio papà, lui con quei muttoli che cià... PUM!!! Butta giù tutta la pligione!!"
* * *
"Mamma, lo tai che te i ppapà incontla un leone, ci fa la lotta e vince lui?"
* * *
"Mamma, lo tai che te i ppapà incontla un leone, ci fa la lotta e vince lui?"
lunedì 1 settembre 2014
pubblicità per me stesso
Ebbene sì.
Sono "primo classificato e unico vincitore" (nientemeno!) del concorso "Faraexcelsior", indetto dall'editore Fara di Rimini. I dettagli qui.
La cosa mi fa particolarmente piacere, non solo perché solletica il mio amor proprio, ma soprattutto perché il premio in palio era la pubblicazione dell'opera. Nella fattispecie, una breve raccolta di testi saggistico-narrativi a tema jazzistico, intitolata "Volevo essere Bill Evans."
Credo che il libro uscirà entro fine anno, comunque vi terrò informati.
sole (una poesia di Miriam Bruni)
Ora sei
di un perfetto
vaniglia,
ma salendo
ti accendi
verso il mascarpone.
Bricco colmo e
pronto da gustare,
come in quel giorno,
come in quell'ora:
occhi negli occhi,
senza paura.
di un perfetto
vaniglia,
ma salendo
ti accendi
verso il mascarpone.
Bricco colmo e
pronto da gustare,
come in quel giorno,
come in quell'ora:
occhi negli occhi,
senza paura.
Miriam Bruni
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