Il bel tomo nella foto qui sopra è
Howard Hoagland "Hoagy" Carmichael (1899-1981), ossia l'autore di
Stardust e di
Georgia On My Mind. Già questo basterebbe ad assicurargli un posto imperituro nel canone della musica americana del Novecento.
Ma Carmichael era anche un ottimo pianista e cantante, compositore prolifico, nonché sincero estimatore e praticante del jazz (fu amico di Bix Beiderbecke, e pare che la melodia di Stardust sia proprio basata su roba che Bix suonava al pianoforte).
Nel 1939, Carmichael lesse per caso una poesia, firmata semplicemente "J.B.". Gli piacque e decise di metterla in musica. Ne venne fuori, pensate un po', un capolavoro: I Get Along Without You Very Well (Except Sometimes).
I Get Along è quella che in genere si chiama una torch song: una canzone d'amore disperato e infelice. Però è illuminata da un'ironia sottile e asprigna. Insomma, io mi ci sono fissato.
La storia ha anche un seguito: Carmichael decise di fare una ricerca per scoprire l'autore dei versi e lanciò un annuncio su radio e giornali. Risultò che erano di una certa Jane Brown Thompson, una vedova settantunenne residente a Philadelphia. Fu firmato un accordo per farle avere la sua percentuale sui diritti d'autore, ma la povera Jane morì proprio il giorno prima che la canzone debuttasse alla radio.
Non è un bel finale, ma pazienza.
(Per i curiosi, l'intera storia è raccontata
qui).
* * *
Vado avanti benissimo senza di te (tranne qualche volta)
Vado avanti benissimo senza di te
Certo che lo faccio
Tranne quando cade una pioggia leggera
E scivola dalle foglie, allora mi ricordo
Il brivido di trovare rifugio nelle tue braccia
Certo che lo faccio
Ma vado avanti benissimo senza di te.
Ti ho dimenticato proprio come avevo detto
Certo che l'ho fatto
Tranne forse quando sento il tuo nome
O qualcuno ride che è lo stesso
Ma ti ho dimenticato come dovevo.
Che tipo
Che stupida sono
A pensare che il mio cuore spezzato potesse ingannare la luna
E adesso? Dovrei chiamare ancora una volta?
No, meglio tenersi stretta a questa canzone.
Vado avanti benissimo senza di te
Certo che lo faccio
Tranne forse in primavera
Ma non dovrei mai pensare alla primavera
Perché di sicuro mi spezzerebbe in due il cuore.
* * *
Qui la canta Nina Simone. E io, come al solito, piango come un fanciullino:
Dopo la donna con il vocione, l'uomo con la vocina:
The Voice in persona:
L'atomica Jane Russell, con l'autore al pianoforte, dal film "Las Vegas Story" (1952).
(Sì, Jane Russell, quella che ne "
Gli uomini preferiscono le bionde" era una cinquantina di volte più sexy di Marilyn...):
Versione non jazz, ma bella comunque:
Diana Krall, che non ha solo un bel paio di gambe:
Rosemary Clooney, swingante (e un po' fuori luogo, secondo me):
C'è anche una versione di Peggy Lee a ritmo di cha-cha-cha, ma non la trovo né sul Tubo né su altri siti web; comunque, è sul disco "If You Go" (Capitol, 1961).
Poi c'è una versione della tarda Billie Holiday, da "Lady in Satin" (1959), ma scusatemi, io quella Billie non riesco proprio ad ascoltarla, mi fa troppo male.