non sogniamo più la perla unica in fondo alla notte
sappiamo ridere della scrittura che ci tesse la faccia
mentre ne lecchiamo via i segni con quel gioco di lingua
abitiamo il plesso della nostra clessidra
custodendo interiormente la sonorità
del passaggio
Anna Maria Farabbi
(da "Abse", Ponte del Sale, 2013)
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