Miguel de Cervantes, "Don Chisciotte della Mancia" (ed. Garzanti 1974)
Ci sono delle volte che ringrazio il cielo di non aver fatto il critico letterario (ho/avete corso questo rischio, sappiatelo).
Qualcuno ha detto che quando un hobby diventa il tuo lavoro, hai perso un hobby: e io l'ho visto con il jazz. Invece, non facendo il critico letterario, posso leggere quello che mi pare e scriverne come mi pare.
Altrimenti, sai che imbarazzo a recensire il Don Chisciotte. Roba da far ridere i polli.
Io invece posso scrivere, in ordine puramente casuale:
- che è uno dei romanzi più divertenti letti in vita mia;
- che dice già tutto quel che c'è da dire sulla commistione di generi, sui giochi metaletterari, sulla compresenza di sublime e ridicolo, eccetera eccetera, e lo fa molto meglio (leggi: in maniera molto più piacevole) di tanti autori "postmoderni";
- che Don Chisciotte io lo vedo come una specie di iper-lettore: uno che eleva al quadrato la "sospensione dell'incredulità" e la applica non solo ai libri, ma anche alla vita; in pratica, uno che ha il coraggio di fare quel che tutti noi bibliomani vorremmo fare senza riuscirci: vivere in un libro; perché secondo me Don Chisciotte sa benissimo di aver reso reali le fantasie con la pura forza di volontà, e non è affatto pazzo;
- che i personaggi non hanno spessore, vivono nelle loro beate due dimensioni, e questo mi conforta nella mia vecchia convinzione che in letteratura la psicologia sia un fardello inutile e, spesso, dannoso. Ceci n'est pas un homme, il est un personnage.
Oggi ho deciso di…
13 ore fa
3 commenti:
sai quando penso al don chisciotte, oppure a moby dick, altro romanzo eccezionale e modernissimo, a volte mi chiedo se, se qualcuno li presentasse oggi a una casa editrice, verrebbero minimamente degnati di uno sguardo... ho il sospetto che oggi verrebbero rifiutati da chiunque...
è curioso quando dici che in letteratura la psicologia è un fardello...ho sempre pensato il contrario,infatti,nel tentativo di trovare letture più "gratificanti",ho senmpre cercato romanzi con personaggi complessi,dalle mille sfaccettature....ma,in effetti,un sano vecchio buon romanzo con dei protagonisti bidimensionali ma divertenti è sempre quello che rimane...
@lillo
Pensa che il Chisciotte all'epoca fu un successo strepitoso. Cervantes dovette scrivere la seconda parte perché nel frattempo ne era uscita una apocrifa (e, pare, bruttissima) che a sua volta era andata a ruba.
@pippo
La mia era un po' una boutade. Ma manco tanto.
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