Tutto è nato da un post su FaceBook. Questo:
Il post, chiaramente, era semiserio. E semiseria è stata la discussione che ne è seguita, della quale riporto qualche stralcio.
Marco:
"«dolore», «poesia» e «poeta». Non c'è quasi poesia che abbia letto su Web quest'anno che non le contenesse."
Antonio:
"beh, non per nulla poesia fa rima con malinconia"
Sergio:
"fa rima anche con allegria
(e con acciaieria, amnesia, rupia, anarchia, anatomia, apatia, borghesia, bugia, chirurgia, cortesia, carestia, follia, fobia, miopia, pazzia, mania, simmetria e trattoria)"
Marco:
"La luna è chiara, / La notte è cheta. / Spara al poeta! / Spara al poeta!"
Sergio:
"chiara è la luna / cheta è la notte / càrcalo di botte! / càrcalo di botte!"
Stefano:
"aggiungerei: sangue, abisso, anima"
Lucia:
"pure caledoscopio, no?"
Marcello:
"Parole da usare invece: ippopotamo, termosifone, lavastoviglie"
Pierluigi:
"...nonchè 'derattizzazione, abbonamento, leptospirosi'"
Sergio:
"non ci sono limiti. come diceva Valerio Magrelli, l'unica cosa ASSOLUTAMENTE PROIBITA sono i gabbiani al tramonto. lì, la poesia è morta."
... insomma, ci si diverticchia.
Però, siccome a me le sfide piacciono, ho deciso di usarle sul serio, le parole suggerite. E anche qualcuna di quelle proibite.
Questo è il risultato.
* * *
Teleidoscopio
Fra il termosifone e la lavastoviglie
secerne il cartone del latte
la sua tristezza d'ippopotamo.
È scaduto l'abbonamento, penso,
e il comune si appresta a derattizzare.
La leptospirosi del resto sta diventando
un problema serio. Niente gabbiani in vista
né tramonti. Dall'olio emerge la melanzana
orlata di muffa traslucida.
Visualizzazione post con etichetta facebook. Mostra tutti i post
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venerdì 10 gennaio 2014
domenica 24 luglio 2011
facebook e la poesia che offende
(di Natàlia Castaldi, da Poetarum Silva)
"[...] Nei giorni scorsi (circa due settimane fa) qualcuno ha segnalato come “offensivi” alla redazione di Facebook tutti i link delle Edizioni Smasher, con il conseguente risultato che nessun utente su tale piattaforma possa più linkare, diffondere, pubblicizzare contenuti, che rimandino al sito della suddetta Casa Editrice.
Le Edizioni Smasher e i suoi autori si sentono profondamente danneggiati e offesi da quello che ritengono un attacco giustificabile solo con la piena e consapevole volontà di danneggiare il lavoro da essi svolto, ed hanno, pertanto, ripetutamente segnalato l’ingiustizia e l’infondatezza di tale segnalazione allo Staff di Facebook, senza ottenere alcuna risposta.
Insomma, la solerte Redazione di facebook si prende la briga di accogliere indiscriminatamente qualunque segnalazione e, quindi, di bannare l’oggetto (o, peggio, il soggetto!) della stessa, ma non si cura minimamente di verificare la fondatezza di quanto le venga segnalato, né tantomeno di rispondere alla richiesta di spiegazioni da parte di chi, ingiustificatamente, si ritrovi discriminato e bannato [...]".
Le Edizioni Smasher e i suoi autori si sentono profondamente danneggiati e offesi da quello che ritengono un attacco giustificabile solo con la piena e consapevole volontà di danneggiare il lavoro da essi svolto, ed hanno, pertanto, ripetutamente segnalato l’ingiustizia e l’infondatezza di tale segnalazione allo Staff di Facebook, senza ottenere alcuna risposta.
Insomma, la solerte Redazione di facebook si prende la briga di accogliere indiscriminatamente qualunque segnalazione e, quindi, di bannare l’oggetto (o, peggio, il soggetto!) della stessa, ma non si cura minimamente di verificare la fondatezza di quanto le venga segnalato, né tantomeno di rispondere alla richiesta di spiegazioni da parte di chi, ingiustificatamente, si ritrovi discriminato e bannato [...]".
(leggi l'intero articolo qui)
mercoledì 15 settembre 2010
lampi - 69
mercoledì 30 giugno 2010
furor
Ora, è inutile dire che io non ho 101 amici, e che probabilmente nemmeno conosco 101 persone. Insomma, si sa che FB funziona così. Ti mette in rete. Come i tonni nella tonnara.
Però mi è risorto il furor mathematicus che ogni tanto mi prende e che probabilmente è una lontana eredità dei miei cinque anni di liceo scientifico. Mi sono messo a fare suddivisioni, tabelle e statistiche.
Questi sono i risultati:
52 di quei contatti hanno a che fare con il lavoro.
39 riguardano la mia attività di giornalista musicale: per la precisione, 7 sono istituzioni di vario tipo (festival, uffici stampa, rassegne); 25 sono operatori del settore (agenti, promoter, fotografi, musicisti) che non ho mai visto in vita mia; 7 sono persone che conosco sul serio.
9 sono colleghi della rivista musicale per cui scrivo.
4 sono ricercatori che ho conosciuto tramite l'Università.
7 sono contatti acquisiti attraverso questo blog,
o per ragioni legate alla letteratura (poeti, editori, ecc.).
16 sono vecchi amici e compagni di scuola degli anni pugliesi,
perlopiù gente che non vedo da almeno un decennio.
10 sono persone conosciute a Perugia,
o comunque negli ultimi 10-15 anni, dopo aver lasciato la terra natìa.
8 sono miei ex-alunni del Liceo
(tutti della stessa classe).
6 sono parenti o affini.
2 sono persone conosciute solo per via telematica,
attraverso un forum di discussione.
Dopodiché, il furor si è calmato. Contemplare la realtà ridotta in numeri mi mette sempre un gran senso di quiete.
giovedì 20 maggio 2010
visual poetry
http://www.youtube.com/watch?v=AEehTTURLeo
(poesia scritta per l'antologia "Taggo e ritraggo", Lietocolle 2010)
martedì 23 febbraio 2010
lampi - 44
domenica 20 dicembre 2009
risate a denti stretti
domenica 6 settembre 2009
moi est un autre
Guardando la mia foto su FaceBook*
C'è stato (forse) un tempo
in cui mi percepivo intero
compatto senza scaglie
abbandonate lungo il percorso.
Allora avrei postato qualcosa di meno
“inquietante” (così me l'hanno definito – in due).
Eccolo invece sul profilo il mio ritratto
“cubista” (così l'ho definito io)
la mia faccia sfaldata in quadrati
scissione di punti focali
“la mia autopercezione interiore” (così
ho risposto) faccia tra le facce sul Libro
delle Facce
disseminazione gioiosa.
* per coloro che non sono su féisbuc, la foto è la stessa
che campeggia in alto a destra su questa pagina.
che campeggia in alto a destra su questa pagina.
mercoledì 19 agosto 2009
faccialibro
Io vasto non sono (tutt'al più mi estendo parecchio in verticale) e faccio fatica a contenere me stesso, figuriamoci se ospitassi moltitudini. Però mi contraddico lo stesso.
Pochi giorni fa avevo affermato di non esserci, né di volerci essere; ora devo rettificare.
Alla fine, mi sono materializzato anch'io su Facebook.
Ho resistito il più possibile, ho aperto un account, l'ho chiuso, e infine l'ho riaperto, perché ormai erano in troppi ad avermelo chiesto.
Non tanto gli amici, perché quelli con cui voglio tenermi in contatto li trovo comunque (mentre quelli che non vedo da dieci anni... beh, ci sarà pure un motivo), quanto piuttosto colleghi, giornalisti, musicisti eccetera eccetera.
Vedremo se durerà. Cercherò di usarlo nella maniera più razionale possibile (leggi: cercherò non farlo diventare un vizio e non diffondere inutilmente dati personali o riservati). Cercherò, almeno. Non è detto che ci riesca.
Insomma, se qualcuno mi cerca, sono (anche) lì. Almeno per il momento.
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