Il Man'yôshû (“raccolta di diecimila foglie”) è la più antica antologia della poesia giapponese. Raccoglie quasi cinquemila componimenti, datati fra il V e l'VIII secolo d.C. e attribuiti a oltre cinquecento autori diversi, fra i quali settanta donne.
Nukata (Nukada) no Ōkimi fu una principessa imperiale, vissuta fra il 630 e il 690 circa, durante il periodo Asuka (538-710). Fu prima favorita e poi moglie dell'imperatore Tenmu (663-686), al quale diede una figlia. Secondo altre fonti, fu anche moglie di suo fratello, l'imperatore Tenji.
Il Man'yôshû conserva tredici sue poesie. Quelle qui riportate sono due scambi poetici: il primo con il principe Ôama (fratello minore dell'imperatore Tenji, che si innamorò di lei e continuò ad amarla anche quando lei andò in sposa al fratello) e il secondo con Yuge no Miko, altro membro della famiglia imperiale.
(I testi, nella traduzione di Aldo Tollini, sono ripresi da qui, dove ne trovate anche altri, insieme ad ulteriori informazioni sull'autrice e a un commento.)
* * *
Nukata ad Ôama
Mentre vai nei campi dall'erba color viola sfavillante,
mentre vai nella riserva dell'imperatore,
il guardiano della riserva
non ti starà osservando
mentre mi agiti la manica*?
* gesto di saluto, che la poetessa teme
possa rivelare agli estranei il loro amore.
* * *
Ôama a Nukata
Se provassi risentimento verso di te
che sei bella come il color viola,
mi sarei innamorato di te
che sei moglie d'altri?
* * *
Yuge no Miko a Nukata
È un uccello* che ha nostalgia del passato
quello che vola cantando
sopra il pozzo,
presso l'albero di dafne.
* l'uccello è qui controfigura dell'amante
che ripiange l'amore passato.
* * *
Nukata a Yuge no Miko
L'uccello che ha nostalgia del passato
è un cuculo.
Forse ha pianto,
e come lui anch'io
per il mio amore.
Nessun commento:
Posta un commento