Mi è tornato in mente qualche giorno fa, non so per quale motivo.
La prima poesia che ho scritto.
O meglio: la prima poesia che ricordo di aver scritto con l'intenzione cosciente di farlo (nel senso che ho la vaga memoria di aver sempre scritto, ma erano giochi, mentre quella fu la prima volta che lo feci per dare forma a un confuso grumo di pensieri e sensazioni che sentivo di avere dentro).
Ero alla premiazione di un concorso di poesia, al quale avevano partecipato gli studenti liceali della provincia. Credo avessi 13 o 14 anni, quindi doveva essere il 1988 o il 1989, o giù di lì.
Gli studenti salivano su un palco e leggevano le loro poesie. Dovevano avere forse 16 o 17 o al massimo 18 anni, ma a me sembravano adulti.
Le poesie erano, oggettivamente, brutte. Ricordo un tizio che aveva scritto cose come "Io / sono". Punto e basta (geniale, no?). Oppure come "Stranamente / m'illudo".
Però io ero appena entrato nell'adolescenza, e quell'entrata la ricordo come una specie di cesura tagliente, dolorosa, un muro d'ombra che separa il me stesso bambino dal me stesso di dopo, di oggi. Diciamolo: l'adolescenza è stato il periodo più brutto della mia vita, un periodo che non vorrei mai rivivere. Un unico down quasi ininterrotto, durato più o meno dai 14 ai 20 anni.
Insomma, le poesie erano brutte ma io ero appena entrato nell'adolescenza, e tornato a casa scrissi:
Immersi
in un mare
grigio
di malinconia
senza niente intorno
Bruttina anche questa, vero? Eppure il fatto di vedere quella cosa informe che sentivo tradotta in parole, fissata su carta, mi procurò una sensazione rinfrancante, una sorta di frescura sorgiva.
Dovrei averla ancora, da qualche parte. Anzi, dovrei avere quaderni interi di poesie, o meglio di ribollente materia psichica che da allora in poi cominciò ad eruttare in maniera quasi incontrollata, come i ributtanti brufoli che da un giorno all'altro cominciarono a costellarmi la faccia.
Non credo di aver riletto quelle poesie da anni, né ho voglia di farlo.
questa è la mia preferita…
3 ore fa
2 commenti:
brufoli e poesia, che accostamento! :-D
e che autostima !
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