mercoledì 21 maggio 2014

apologhetto



C'è stato un periodo, subito dopo la laurea, in cui ho provato a fare il piazzista. Piazzista di libri, specifichiamo.
Avevo trovato sul giornale un annuncio in cui si cercavano venditori per l'Einaudi. Mi presentai e feci il colloquio. Il tizio non sembrava molto convinto (e i fatti gli diedero ragione), ma decise di farmi provare comunque.
Dovevo chiamare a casa la gente che aveva dato il proprio nominativo, fissare un appuntamento, andare lì con tanto di catalogo e convincerli a comprare qualcosa. Oppure inseguire insegnanti di scuola media e di liceo per proporre di adottare gli ultimi testi scolastici o di comprare enciclopedie e manuali per le loro biblioteche.
Ho resistito un mesetto scarso, durante il quale non ho venduto un solo libro, e anzi mi vergognavo moltissimo mentre provavo a farlo. In compenso, me ne sono comprati una quantità di tasca mia. Ero, in pratica, il mio miglior cliente.
Lì, ho capito che quello non era il mio mestiere.

1 commento:

amanda ha detto...

:D già mi immagino